Intro: Portare traffico al sito non può escludere un canale potenzialmente utile. Facebook e Google, che sono le principali fonti di traffico, possono e devono coesistere. Vediamo perché.
Come posso portare traffico al sito web o blog che gestisco? Si tratta di una domanda lecita, che tutti devono porsi quando avviano un progetto online, ma la risposta univoca non esiste.
Anzi, in realtà non deve esistere, perché stabilire a monte che, ad esempio, il traffico Social è più importante di quello Search vuol dire commettere un errore tanto banale quanto deleterio: pensare che una strategia possa basarsi su un unico canale di acquisizione traffico.
In questo articolo proverò a spiegarti per quale ragione Google e Facebook non sono in contrasto come referral, nel senso che possono e devono coesistere se si vuole sviluppare una strategia veramente efficace.
Vediamo perché.
Di cosa parlo in questo post
Facebook in calo come Referral: niente di inaspettato
Lo Shareaholic Traffic Report, pubblicato lo scorso 22 febbraio, ha sancito il calo di Facebook come referral per i siti web.
In poche parole, il social network di Marchetiello non riesce più a trasferire traffico verso l’esterno come faceva fino ad un anno fa, quando aveva raggiunto Google, inteso come search organica.
Il calo è netto, ma non inaspettato.
Se ci pensi, i cambiamenti interni alla piattaforma, in particolare all’algoritmo, hanno segato le gambe a tutti quei progetti social-based che puntavano sulla reach organica per portare traffico a siti, blog e testate online.
Il ricorso, ormai necessario, ai Facebook Ads non si è (ancora) tradotto in una ripresa in tal senso, a sottolineare anche l‘incapacità di molti editor di Pagine Fan nel gestire in modo adeguato le inserzioni.
Questo calo si è trasformato in un limite enorme solo per tutte quelle realtà che puntavano a Facebook come principale, se non unico, canale di acquisizione traffico, ignorando gli altri, a cominciare da Google.
L’errore, a mio avviso, è proprio questo.
D’altronde, le statistiche riportate nel Report Shareaholic confermano la presenza di altri canali social che meritano di essere sfruttati, a seconda del proprio target di riferimento.
Google e Facebook non si annullano a vicenda
Una strategia di acquisizione traffico non può essere snob, non può permettersi il lusso di ignorare canali potenziali, magari più performanti di quelli scelti.
Quindi, se per il tuo progetto Facebook è centrale, dovrai continuare a investire tempo e risorse nell’ottimizzare la tua presenza su questa piattaforma, senza però escludere altre soluzioni, come Google Search.
Nessuno vieta di produrre contenuti accattivanti, capaci di catturare l’attenzione degli utenti distratti della piattaforma social, ma al tempo stesso lavorare sulla struttura degli articoli in un’ottica SEO oriented per provare a posizionarli in alto nelle SERP di tuo interesse.
L’idea, malsana, secondo la quale ciò che funziona su Facebook non ha successo su Google e viceversa deve essere abbandonata del tutto, perché crea una barriera insensata e ingiustificata dai fatti e dai dati.
Gli utenti hanno approcci diversi su Google e Facebook
Quello che dobbiamo capire, tutti, è che Google e Facebook sono referral del tutto diversi, basati su due approcci differenti.
L’utente Facebook non accede alla piattaforma alla ricerca di informazioni o di contenuti, si limita ad interagire con quelli che l’algoritmo seleziona per lui – secondo meccanismi alquanto complessi – se capaci di catturare la sua attenzione, molto labile.
Facebook rappresenta una fonte di traffico prestata, molto instabile, e condizionata da una serie di parametri che non possiamo maneggiare in totale autonomia.
Su Google, invece, l’utente effettua delle ricerche perché ha bisogno di un contenuto che possa fornirgli le informazioni di cui ha bisogno, o di risolvergli un problema di varia natura.
Google non è un social network, non ti fornisce contenuti che non hai richiesto, o che qualcuno ha condiviso, è un motore di ricerca, ed in quanto tale agisce come referral profilato.
Ignorarlo significa perdere una fetta importante di traffico di potenziali clienti, quindi perdere soldi.
Ti conviene?
Conclusioni
Se vuoi che il digital marketing si traduca in risultati degni di nota per la tua azienda, il tuo blog o il tuo progetto editoriale, ti consiglio di studiare con attenzione i canali di acquisizione migliori per portare traffico al tuo sito.
Se i dati ti suggeriscono, ad esempio, che Pinterest funziona meglio di Facebook, punta su quello, a prescindere dalle tue opinioni personali o dalla popolarità della piattaforma, perché ciò che conta è il risultato.
Inoltre, non scegliere mai un unico canale per portare traffico, soprattutto se hai una bassissima capacità di regolarlo e gestirlo, perché qualora crollasse tu ti ritroveresti con le spalle al muro, costretto a ripensare a tutta la tua strategia.
Io mi sono concentrato sui due più importanti, Facebook e Google, ma esistono numerose soluzioni per aumentare il traffico da referral al proprio sito.
Se vuoi approfondire l’argomento, ti consiglio di leggere questo ottimo articolo di Neil Patel su come aumentare il Referral Traffic al proprio sito.