Come Creare La Tua Brand Identity

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Intro: Creare la tua brand identity non è affatto facile, ma è fondamentale per essere riconoscibile, ed emergere in un mercato del lavoro feroce. Ecco come fare.

Niente preamboli questa volta, iniziamo dalle basi. Che cos’è la brand identity?

In parole povere, si tratta di tutti quei simboli, colori, font, elementi visivi, che identificano un brand, personal o corporate che sia.

Non conta il fatturato, ma la riconoscibilità

Nike, Adidas, Coca Cola, Disney, Amazon, tutte le grandi aziende hanno una riconoscibilità che passa attraverso i simboli del proprio brand, e non è possibile confonderli con altri.

Certo, tu adesso mi dirai che queste sono multinazionali, che investono miliardi di dollari ogni anno per entrarci nel cervello a tempo indeterminato, e probabilmente hai ragione, ma non tutte ci riescono.

Esistono molte aziende enormi, in termini di fatturato e numero di dipendenti, eppure non le conosciamo.

Un esempio? La Mondelēz.

Magari la conosci, ma riesci a ricordare il logo del mega gruppo? Probabilmente no, non immediatamente, invece con la Nike non hai questo problema.

Eppure, stiamo parlando del più grande gruppo operante nel settore alimentare a livello mondiale.

[Tweet “#BrandIdentity: non conta il fatturato, ma la capacità di farsi riconoscere!”]

Tu sei un brand. Diventa unico

Se non conta il fatturato, vuol dire che anche tu, povero freelance alle prese con gli F24, puoi costruire la tua brand identity unica e originale.

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Di cosa hai bisogno?

Beh, innanzitutto di un naming efficace, che non deve per forza coincidere con nome e cognome. Anzi, se vuoi il mio consiglio, evita questa soluzione, perché ti fai concorrenza da solo.

Si, perché se ti chiami Mario Rossi non hai queste grandi possibilità di emergere dalla massa.

Sulla scelta del naming, ti consiglio di leggere il post pubblicato sul blog di SemRush, in cui io e autorevoli colleghi come Valentina Falcinelli, Davide Pozzi, Riccardo Esposito e Dario Ciracì forniamo alcune dritte utili.

Infine, dovrai costruire la tua identità visiva, quindi logo, colori sociali, immagine coordinata.

In un Essential Tools, ti ho elencato alcuni strumenti online utili per questo obiettivo. Lo puoi leggere qui.

Brand Identity Prism: quali elementi devi valutare

In un articolo pubblicato da HubSpot è riportato questo interessante modello, chiamato “Brand Identity Prism”, sviluppato da Jean-Noel Kapferer.

Brand Identity Prism

Lo trovo molto interessante, perché già a primo impatto ti fa capire quanti elementi concorrono alla creazione di una brand identity efficace.

Dagli elementi esterni, ovvero quelli che riguardano in modo diretto il rapporto con i fruitori dei tuoi contenuti e servizi/prodotti, a quelli interni, che riguardano la personalità, la cultura, le competenze, e l’immagine di te che fornisci e che l’utente recepisce.

In fin dei conti, tu vendi te stesso, prima che le tue competenze, ecco perché creare una immagine veritiera, sincera, coerente, è fondamentale.

[Tweet “In fin dei conti, tu vendi te stesso, prima che le tue competenze. #BrandIdentity”]

L’elemento più riconoscibile di un brand, dopo il naming, è il logo. Creare quello giusto, però, è fottutamente difficile, soprattutto se non hai competenze di grafica.

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Se puoi, rivolgiti ad un grafico e commissionagli lo sviluppo del logo, ma non fare l’errore che fanno tutti, del tipo “Non si può avere più grande? Non puoi spostarlo più a destra, e magari un po’ a sinistra?”.

Prima di andare a rompere le scatole ad un professionista, cerca di avere le idee chiare.

Decidi la tipologia di logo che vuoi, se un lettering o un simbolo, i colori, e lo stile, se più istituzionale o più fresco e moderno.

Io ho fatto tutto da solo, avendo qualche rudimento di computer graphic, ma alla fine ho optato per un lettering associato ad una componente simbolica.

Ho scelto un font che mi piaceva, ho creato il mio logo, e ho aggiunto un’icona, qualcosa che identificasse il mio lavoro e il settore nel quale opero. La scelta è ricaduta, come vedi, sull’hashtag.

Brand Identity: l’importanza della scelta dei colori

Come saprai, nel marketing, e in psicologia, c’è una teoria legata ai colori, e al loro impiego nel business.

Per fare un esempio banale, il verde è associato alla natura, alla purezza, il rosso alla passione, e così via.

Questa immagine credo che chiarisca il concetto.

color emotion guide

Non mi addentrerò nel discorso, perché non mi compete, ma mi permetto di consigliarti questa guida, che trovo stupenda: The Ultimate Guide To Using Color Psychology In Marketing + Free Color Schemes

La scelta del colore, o dei colori sociali, è fondamentale, perché rappresentano il messaggio che intendi lanciare ai tuoi utenti, anche per far capire la tua vision, la tua personalità.

Prenditi il tuo tempo, e valuta attentamente quale scegliere.

Brand Identity: l’immagine coordinata

Lo ammetto, io sono uno di quelli che va agli eventi e agli incontri di lavoro sprovvisto di bigliettini da visita, perché sono uno scombinato e me li dimentico ogni volta.

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Anche se lavoro online, e i miei contatti sono tutti riportati qui sul blog, avere una immagine coordinata professionale è importantissimo.

Con immagine coordinata si intende tutto ciò che riguarda la comunicazione visiva, dalla carta intestata alle brochure, passando per le cartelline porta documenti ai bigliettini da visita.

Per questo tipo di prodotto, io sono abituato a rifornirmi online. Ad esempio, per i bigliettini da visita professionali ho sfruttato un’offerta della tipografia online Flyeralarm, risparmiando un po’ di soldini.

Come puoi vedere, creare la tua brand identity non è affatto facile, ma è fondamentale per essere riconoscibile, e emergere in un mercato del lavoro feroce, agguerrito, eppure molto standardizzato.

Cerca di essere diverso. In tutto.

Francesco Ambrosino

Classe 1984, Digital Marketer specializzato in Gestione Blog Aziendali, Formazione Professionale, SEO Copywriting, Social Media Management e Web Writing. Membro di Open-Box e Comunicatica, co-creatore di Digitalklive

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