Intro: Ecco come ho fatto a produrre un contenuto con l’obiettivo dichiarato di portarlo in prima pagina su Google.
Quello di oggi voleva essere un articolo molto snello, così snello da non sembrare scritto da me.
Per una volta, non volevo usare fiumi di parole per esaurire l’argomento che intendevo trattare, perché volevo solo spiegarti come ho fatto a finire in prima pagina su Google con un articolo del blog in soli 3 giorni.
L’articolo in questione è Piano Editoriale Per Blog: Come Svilupparlo E Perché, pubblicato in data 28-11-2016.
Purtroppo, chi nasce tondo non muore quadrato. Quindi, l’articolo è lungo.
Ma andiamo per ordine.
Di cosa parlo in questo post
Non sono un SEO, e non intendo diventarlo
Anche se mastico qualche concetto di SEO, non sono un esperto, e non intendo diventarlo.
Tutto ciò che riguarda la SEO Off Page e la parte squisitamente tecnica della materia m’interessa meno di una intervista ad un tronista, perché io lavoro sulle parole, sui testi ottimizzati.
Sono e resto un blogger, ovvero uno che nella vita non è riuscito a fare altro di utile o di serio, e ha semplicemente sfruttato l’abilità nella scrittura.
Il mio blog non è un progetto di posizionamento, è più un laboratorio per fare esperimenti.
Però, questa volta l’ho fatto di proposito.
Qualità vs Quantità? Insomma..
Da quello che ho capito, nella mia ignoranza tecnica, è che Google ha bisogno di informazioni sempre più complete e complesse per valutare una pagina o un contenuto.
Risulta particolarmente difficile, oggi, posizionarsi bene con un contenuto di bassa qualità. Difficile, non impossibile, ma facendo il blogger per mestiere preferisco lavorare sulla qualità.
Ti riporto una dichiarazione di John Mueller, di Google:
There’s no minimum length, and there’s no minimum number of articles a day that you have to post, nor even a minimum number of pages on a website. In most cases, quality is better than quantity. Our algorithms explicitly try to find and recommend websites that provide content that’s of high quality, unique, and compelling to users. Don’t fill your site with low-quality content, instead work on making sure that your site is the absolute best of its kind.
Detto questo, bisogna anche fare i conti con un’altra evidenza, ovvero che gli articoli meglio posizionati su Google hanno in media quasi 2000 parole.
Perché questo?
Per quello che ti dicevo prima, ovvero che fornendo più informazioni – di buona qualità – a Google, ci sono più possibilità che ne comprenda il senso e lo giudichi utile per l’utente che ha effettuato una determinata ricerca. Parlo di contenuti informativi, non in generale.
Partendo da queste due “verità”, ho deciso a tavolino di scrivere un buon contenuto, molto lungo, su un tema interessante per la mia nicchia di riferimento.
Struttura dell’articolo
A differenza di quello che accadeva quando ero uno studente discolo e ribelle, oggi mi piace studiare, perché la curiosità per ciò che riguarda il mio lavoro non mi lascia in pace.
Inoltre, non amo la mediocrità, e cerco ogni giorno di migliorarmi.
Studiando, e sperimentando sulla mia pelle, ho capito che un buon contenuto deve avere delle caratteristiche precise:
- Tag Html usati con criterio;
- Almeno una immagine, di buona qualità e ben ottimizzata;
- Almeno un link in uscita, che rimandi ad una risorsa molto autorevole;
- Almeno due link interni, che rimandino a contenuti del tuo blog rilevanti per l’argomento trattato. Se l’articolo è molto lungo, puoi anche inserirne qualcuno in più;
- Un video, se possibile;
- Leggibilità gradevole;
- Utilizzo delle parole chiave armonioso e naturale. Ad esempio, nell’articolo in esame ho utilizzato “piano editoriale” 19 volte, che però equivale allo 0.63 % di densità rispetto al testo (grazie a SeoZoom per l’analisi).
Per quella che è la mia idea di blogging, un articolo con questa struttura non può essere di 300 parole. Deve essere un fottutissimo pillar, un articolo enciclopedico.
L’importanza delle parole e del contesto
Il mio articolo si fonda su tre basi:
- Il piano editoriale rappresenta le fondamenta del blog;
- Un blog è un progetto di business;
- Un blog è un progetto di inbound e content marketing.
Partendo da queste mie premesse, è evidente che per rendere il mio contenuto efficace e adeguato allo scopo, dovevo parlare di blogging, di strategia, di inbound marketing, di posizionamento, di content marketing.
Dovevo esaurire l’argomento.
Per farlo, avevo a mia disposizione la risorsa più potente al mondo: le parole.
Non dovevo fare altro che affrontare tutti questi argomenti, usando delle parole che fossero pertinenti, rilevanti, utili.
Non è un caso, quindi, che tra le parole con più occorrenze ci siano:
- Blog, Piano, Editoriale, Blogging, Contenuti, Marketing, Google, Articoli, Content, Progetto, Produrre, Sviluppare, Struttura, Link, Traffico, Keyword, Obiettivi.
Link building interna
Quando si scrive un pillar, non è che lo diventa per chiamata divina. Devi essere tu a far capire a Google che quello è l’articolo di riferimento sul tuo blog relativo a quell’argomento.
Così ho fatto anche io. Il giorno dopo aver pubblicato l’articolo, ho lavorato su questo obiettivo.
Come?
Semplicissimo. Sono andato in “Tutti gli articoli” del blog, ho cercato “piano editoriale”, e sono andato a modificare tutti gli articoli che mi sono stati restituiti.
In ogni articolo, ho inserito il link all’articolo con l’anchor text “piano editoriale”.
Tutto qui. Ci vogliono pochi minuti, ma va fatto.
Com’è andata?
Meglio di come avrei immaginato. Dopo tre giorni, ero già in prima pagina su Google con la ricerca “piano editoriale blog”.
Ora, non resta che sostenere l’articolo, per cercare di conservare o migliorare il suo posizionamento.
Come? Producendo altri articoli che lo linkino. Tipo questo :-D.
A presto.
Ma grazie a te, sono molto felice di sapere che hai trovato i miei articoli interessanti e utili.
Grazie di cuore da un aspirante blogger, dopo aver letto una decina di tuoi articoli commento sotto questo per puro caso, volevo solo dirti GRAZIE !
Wow, complimenti! Bellissimo post e bello anche il tuo blog. Ti seguirò con piacere. =)
Grazie di cuore!
Niente male bravo! A prescindere dalla storia della keyword l’articolo è ottimo esauriente, i consigli sono utili reali e affidabili complimenti Newsletter sia! Grazie
Grazie mille Antonio, sono felice che ti sia risultato utile.
Bravo, peccato che si tratta di una keyword con zero volume di ricerca, quindi competizione zero. Se scrivi bene il tuo testo e il tuo sito non fa schifo non ci vuole granché
Ciao Serena, io non ho mai scritto che con questa keyword mi becco vagonate di visite organiche, ho solo spiegato come ho costruito un contenuto con l’obiettivo dichiarato di posizionarlo, ma che mi porti traffico mi interessa relativamente, perché il mio blog, ma più nello specifico il professionista che è in me, non campa solo grazie al traffico organico.
Si tratta di un semplice esperimento, non è la prima volta che sono finito in prima pagina, anche con keyword con concorrenza e volumi di ricerca interessanti.
Non sono un SEO, altrimenti il mio blog sarebbe diverso.
Quando dici di non essere un SEO, secondo me, ti sbagli.
Perché in fondo essere un SEO oggi vuol dire esattamente questo. I tempi dei magheggi si stanno esaurendo rapidamente e quello che resta sotto la crosta delle cabale informatiche è esattamente ciò che tu descrivi nel tuo articolo: il contenuto, di qualità e ben organizzato.
Grazie Nicola, ma la SEO è molto complessa e io agisco su una piccolissima porzione di essa. Ho troppo rispetto per i miei amici SEO per definirmi un SEO.
Felice di essere la prima a lasciarti un commento: come da mia consuetudine, lascio tracce, Francesco!
Poi, questo tuo post è illuminante: so che non sarò mai nella prima pagina di Google perché non scrivo articoli di 2.000 parole! E non sostengo bene gli articoli, come tu giustamente sottolinei in questo post! Va be’, ti voglio bene e comunque qualche post di LessIsSexy, anche breve, in prima pagina c’è!
Infatti non è la regola, ci sono molti contenuti brevi in prima pagina di Google, ma in media è preferibile scrivere articoli più lunghi.
Grazie mille per il commento, o traccia come lo definisci tu, e ti abbraccio forte. Soprattutto per la bella notizia che hai diffuso sui social.