Il Real Time Marketing E La Parabola Dell’Ortolano

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Intro: Per fare real time marketing non basta sfruttare un evento in corso o un trend del momento. Soprattutto se lo fai #acazzodicane.

Mi sono rotto il cazzo. Scusa il francesismo, ma ogni tanto bisogna sfogare, e visto che sto attraversando anche un periodo nero dal punto di vista personale, ho il vaffanculo ancora più facile del solito.

La farò breve, anche perché non intendo consumare fiumi di parole per parlare di questi signori, ma ci tenevo a dire una cosa ai gestori della pagina facebook Piovono Zucchine, un ristorante vegano di Brindisi:

[Tweet “Andatevene a fanculo voi, il #realtimemarketing, le #zucchine e la cucina #vegana”]

Ok, l’ho detto. Ora, vediamo i fatti.

Un conto è il marketing, un altro è lo sciacallaggio

Io non amo il real time marketing, e nemmeno il newsjacking, ma ci sono alcuni esempi davvero illuminanti, come quelli che finiscono nelle slide di tutti i corsi di social media marketing, tipo questo:

Sul tema real time marketing, ti consiglio vivamente di leggere questo articolo di Vincenzo Cosenza, uno che quando parla ha sempre un grafico a portata di mano, per dimostrarti che non va a sensazione.

Bene, quando si parla di real time marketing dovremmo sempre ricordare tre cose:

  1. I tempi di esecuzione;
  2. L’adeguatezza del contenuto;
  3. L’evento in sé.

Si, perché un conto è farlo durante il super bowl, una partita di calcio o una trasmissione televisiva, un altro è durante eventi luttuosi o catastrofici, come può essere un terremoto.

Leggi anche:   Newsjacking: cos'è e come farlo [Video]

Se lo fai durante un terremoto, o sei la Croce Rossa che opera per aiutare le persone colpite dal sisma, oppure sei un coglione che prova a sfruttare la cosa a proprio vantaggio.

9 volte su 10, si tratta della seconda ipotesi.

Fare una cosa del genere, non è real time marketing, non è neanche marketing, è solo sciacallaggio.

Quando ho visto questo post, ho cercato di ignorarlo completamente, ma mi è subito venuta in mente la parabola dell’ortolano. Hai presente? Gira gira il cetriolo, e va in culo all’ortolano.

Di solito, si prova pena per il povero ortolano, ma non è questo il caso.

Perché questo non è real time marketing?

In questa operazione di deficienza acuta io intravedo diversi errori, e lo dico da essere umano e da operatore del settore:

  1. È offensiva;
  2. È di cattivo gusto;
  3. Il copy è agghiacciante;
  4. Non c’è nessuna correlazione tra il terremoto, il ristorante (che sta a Brindisi), la cucina vegana, la zucchina e halloween;
  5. L’immagine non è ottimizzata per Facebook, sviluppandosi in verticale;
  6. La gestione dei commenti è stata ammirevole, perché hanno risposto a tutti, ma lo hanno fatto malissimo. Ma proprio malissimo.
  7. Il messaggio finale è… vabbè.

Io non vi auguro di chiudere, non auguro il male vostro o dei vostri figli, non verrò a defecare sulla porta del ristorante e non sono venuto a insultarvi nei commenti al post, perché non mi interessa tutto questo.

Sono sempre convinto che la libertà di un individuo finisca lì dove inizia quella di un altro, e io sono libero di dire che avete fatto qualcosa di disgustoso.

Spero, con tutto il cuore, che la vostra cucina sia migliore.

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Francesco Ambrosino

Classe 1984, Digital Marketer specializzato in Gestione Blog Aziendali, Formazione Professionale, SEO Copywriting, Social Media Management e Web Writing. Membro di Open-Box e Comunicatica, co-creatore di Digitalklive

Questo articolo ha 2 commenti.

  1. Labersi

    Mi piace quando ti Bennakerizzi !
    Io rimango sempre stupita da come, anche le situazioni più gravi e difficili vengano strumentalizzate per il tornaconto di pochi (aggiungerei..coglioni).
    Spero che Brindisi li boicotti! le parole hanno un peso è ora che tutti lo imparino.

    1. Ciao Veronica, grazie mille per il commento. Io sono sempre così, sarà per questo che con Simone vado così tanto d’accordo al punto da considerarlo un amico.

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