Di cosa parlo in questo post
- Cosa mi ha insegnato il film “Tra le nuvole”, diretto da Jason Reitman e interpretato da George Clooney? Tre lezioni di vita, che ti illustro qui.
- Lezione n.1: liberati dalle zavorre
- Lezione n.2: non svendere i tuoi sogni
- Lezione n.3: ottimizza il tuo percorso
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Cosa mi ha insegnato il film “Tra le nuvole”, diretto da Jason Reitman e interpretato da George Clooney? Tre lezioni di vita, che ti illustro qui.
Oggi voglio provare una cosa nuova, una cosa che generalmente non mi piace, ma che sento di dover fare. Voglio parlarti della nostra vita, la vita di chi ha scelto di vivere del proprio lavoro, di trasformare una passione in un lavoro.
Lo dico spesso, se scrivi vuol dire che hai qualcosa dentro che deve venire fuori, nelle forme e nei modi che decidi tu, ma se tieni tutto dentro la tua passione si trasformerà in un’infezione, e ti farà stare male fisicamente.
Io ci sono passato, ho mortificato la mia passione per la scrittura per vivere una vita ordinaria, e anche se di base sono pigro e amo la routine, vedere le cartelle sull’hard disk piene di cose scritte anni prima e mai sviluppate mi faceva soffrire. Poi la vita va avanti, e ci metti una pietra sopra, pensando che, in fondo, la scrittura è solo un hobby, una cosa da fare nel tempo libero.
Arriva un momento, però, in cui hai bisogno di una scossa, per evitare che il tuo cervello (e la tua anima) si atrofizzi, ed ho deciso di buttarmi in questa avventura che, dopo i primi fallimenti, ha iniziato a darmi grosse soddisfazioni, professionali e umane.
Perché è così, nella vita hai due possibilità:
- Scegli di vivere la tua vita, sbagliando e imparando dai tuoi errori;
- Vivi la vita che altri hanno scelto per te, sbagliando e fottendotene.
Attenzione, non sto affatto dicendo che questa vita sia semplice, che fare il freelance sia tutto premi e cotillon, anzi, è una vita di cagamenti di cazzo, ma almeno è la tua. Verso la fine del 2015 io ero arrivato ad un punto di saturazione tale che stavo pensando seriamente di chiudere tutto e mettermi a fare altro, perché la gestione del lavoro in solitaria era diventata insostenibile.
Per l’ennesima volta, ho dovuto fare una scelta, e non è stato facile perché ero davvero a pezzi. Però l’ho fatta, e dopo qualche mese posso dire che è stata la cosa giusta da fare. Perché è così che funziona, la nostra vita è una sequenza di scelte, che possiamo compiere o ignorare, ma come direbbe il mio amico Kierkegaard (Federico perdonami) non scegliere è comunque una scelta.
Il problema qual è? Che compiere delle scelte è doloroso, perché non è facile liberarsi di qualcosa che ci trattiene per andare verso l’ignoto.
Come sai (perché lo sai, vero?) sono un appassionato di cinema, e per farmi aiutare in questo mio sproloquio del lunedì vorrei prendere in prestito alcune scene di un film che ho amato molto, “Tra le nuvole”, diretto dal mitico Jason Reitman e interpretato da George Clooney.
Questo film mi ha insegnato tre cose, che voglio condividere con te.
Lezione n.1: liberati dalle zavorre
Quando vidi il film la prima volta questo monologo mi colpì molto, ma in modo negativo, perché non avrei mai immaginato un giorno di considerare il mio mondo come un peso che mi impediva di compiere delle scelte, di cambiare vita.
Oggi, invece, penso che Ryan – il personaggio interpretato da Clooney – abbia proprio ragione. I legami sono importanti, spesso però diventano catene che ci costringono a girare intorno al palo.
Io non sono un cinico, né un egoista, nella vita ho sempre creato rapporti solidi, e sono fermamente convinto che quello che conta davvero nel lavoro sia la qualità delle relazioni che riesci a intessere, ma ora ti sto parlando del salto da una vita che non ti soddisfa ad una che, potenzialmente, potrà renderti felice.
Potenzialmente, perché qui nessuno ha la sfera di cristallo e cercare di prevedere il futuro non serve a niente, ma la vita è causa/effetto, sempre e comunque.
[Tweet “Devi liberarti da tutto ciò che ti trattiene, come se fosse un’ancora, e vivere la tua vita. “]
Lezione n.2: non svendere i tuoi sogni
Sai qual è la scena che amo veramente di questo film? È questa:
Quanto ti hanno pagato per rinunciare ai tuoi sogni? Quanto ti hanno pagato i tuoi primi datori di lavoro per infilarti in un ufficio a fare un lavoro che, di fatto, non ti ha mai gratificato?
€ 720,00. Ecco quanto mi hanno pagato per appendere la penna al chiodo. Ci sono voluti 7 anni, poi, per riprendere in mano la mia vita e iniziare a fare seriamente quello che desideravo davvero.
Sia chiaro, non rinnego tutto quello che ho fatto negli anni precedenti alla nascita di socialmediacoso, perché ho messo su famiglia, ho fatto due figli, ho costruito qualcosa che per me è importante.
D’altronde, come dice proprio Ryan nel film:
Se tu ripensi ai ricordi più belli, ai momenti più importanti della tua vita, eri forse da solo? La vita è più bella in compagnia.
Però, per goderti la compagnia degli altri devi essere libero dalle zavorre e vivere la tua vita.
Lezione n.3: ottimizza il tuo percorso
Compiere una scelta e avviare un nuovo percorso presuppone molta pazienza, tenacia e passione, ma anche struttura e organizzazione, altrimenti perderai tempo in cose inutili, che ti faranno solo ritardare il raggiungimento di determinati risultati.
Come spiega perfettamente Ryan in questa scena del film.
Hai davvero bisogno delle cose che stai facendo? Ti servono per ottenere quel risultato? Sei sicuro che quello sia il modo migliore per fare ciò che stai facendo?
Queste sono le domande che dovrai porti più spesso, in modo da evitare di impiegare tempo e risorse in cose inutili. Ottimizza il tuo percorso, così potrai accorciare le distanze tra la linea di partenza e quella di arrivo.
Io non amo il life coaching né i post motivazionali, ma oggi avevo proprio voglia di mettere nero su bianco questi concetti. Spero che ti sia piaciuto.