Di cosa parlo in questo post
Digitalklive è stato un grande successo, e oggi voglio raccontarti la mia esperienza e fare qualche doveroso ringraziamento.
Quando ti mancano le parole per raccontare un’esperienza che hai appena vissuto vuol dire che le emozioni non ne vogliono proprio sapere di lasciare il posto alla ragione, che ti consente di osservare con un certo distacco e analizzare quanto appena accaduto nella tua vita.
Niente, non riesco a parlare di Digitalklive senza commuovermi, non ce la faccio.
Sono sincero, non ho voglia di fare la cronaca dell’evento punto per punto, né portare dati e numeri che possano dimostrare quanto sia andato bene, quello lo faremo nei prossimi giorni sul blog di Digitalklive tutti insieme.
Quello che voglio provare a raccontarti oggi in questo mio post è perché – secondo me – Digitalklive è un esempio lampante di quanto il web sia vivo, pulsante, composto da persone meravigliose, affatto dissociate dalla realtà come molti credono.
Perché è inutile mentire, l’idea che la gente ha di chi lavora sul web è che si tratti di persone impegnate dalla mattina alla sera a farsi i selfie nel cesso, a vomitare aggiornamenti di stato inutili come se fosse zucchero filato, e a giocare a Candy Crash o altre cazzate simili.
Mi dispiace deludere chi la pensa così, ma sta sbagliando di grosso. Quando una persona macina chilometri, prendendosi una pausa dalla propria vita, per raggiungere un’altra città con il solo scopo di prendere parte ad un evento sul web marketing che, siamo onesti, ci sono dappertutto in continuazione, vuol dire che c’è qualcosa di più.
Non è dissociazione dalla realtà, è assoluta consapevolezza della stessa, e di quanto sia importante incontrarsi dal vivo, stringersi, abbracciarsi, chiacchierare, farsi quattro risate, stare insieme.
Il nostro lavoro può essere alienante, è vero, trascorriamo ore incollati al pc e allo smartphone, ecco perché abbiamo bisogno di momenti d’incontro, che diventano quasi dei pretesti per poter uscire di casa e andare ad incontrare per la prima volta quella persona con la quale abbiamo legato sul web e che, con il tempo, ci onoriamo di chiamare “amico”.
Per me è così, ma so che vale anche per i miei compagni di avventura, ai quali voglio un gran bene. Con il tempo abbiamo capito che senza contatto umano il web si trasforma in un cumulo di bit, nient’altro, ma io non sostituisco un abbraccio con un like, manco morto.
Se dovessi fare questo mestiere per la visibilità, i like, le condivisioni, smetterei domani mattina.
Non me n’è mai fregato niente, ho sempre cercato di impostare un rapporto quanto più vero è possibile con chi ritiene interessanti i miei contenuti, perché io sono così, sul blog, sui social e nella vita reale, e non me ne frega niente di costruirmi una maschera per poter ottenere più consensi.
Cosa cazzo abbiamo combinato?
Questa è la domanda che ho posto a Federico quando la sala si è riempita, perché davvero non ci aspettavamo un tale successo, un risultato che nemmeno nelle nostre più rosee aspettative ci saremmo mai immaginati di poter registrare.
Le foto degli amici in viaggio da ogni parte d’Italia per raggiungere Roma, i messaggi di affetto e di attesa nel gruppo, la sala messa a disposizione da DoLab School piena (più di 200 persone), il secondo posto nei Trending Topic su Twitter dopo 20 minuti, i commenti positivi di chi c’era, le foto, i video, i contenuti sui social, i profili che esplodevano di notifiche, la cena post evento, durante la quale sembravamo proprio un gruppo di amici di vecchia data, una comitiva che esce il venerdì sera, eppure quasi per tutti era la prima volta che ci si incontrava.
Tutto questo è stato possibile perché ci abbiamo creduto.
Abbiamo lavorato duramente nell’ultimo mese per realizzare un evento con i controcazzi, dettando una linea precisa: si va lì per stare insieme a chi vorrà partecipare, per parlare di ciò che ci appassiona davvero, e per divertirci.
Evidentemente le persone hanno apprezzato l’approccio, forse ci stimano e ritengono autorevoli le cose che abbiamo da dire, forse siamo stati bravi a intessere rapporti umani, forse ce lo meritiamo per il duro lavoro e – diciamolo – la vita di merda che facciamo ogni giorno, ancora non so spiegarmi le ragioni del successo.
Quello che so è che quando mentre facevo il live su Facebook e le persone hanno iniziato a riempire la sala ho capito che avevamo spaccato, perché c’erano volti noti tra il pubblico, colleghi e amici che volevano esserci perché vivono il web come noi.
Se è stato un successo, è soprattutto merito di chi c’è stato!
Grazie amici!
È stato bello, e sento ancora addosso l’emozione, e so che porterò questa esperienza per sempre nel mio cuore, anche perché ho potuto condividerla con alcune delle persone alle quali voglio più bene in assoluto.
Scusami, ma devo farlo; ho bisogno di ringraziare i miei amici e compagni d’avventura, perché se l’evento è riuscito è anche merito del nostro rapporto umano. Sarò telegrafico, ma non posso non farlo.
Grazie Federico, dopo 13 anni di conoscenza continui ad essere la persona più intelligente che abbia mai incontrato. Sono felicissimo di poter lavorare con te, perché so che fin quando potrò contare sul tuo appoggio e la tua professionalità le cose andranno bene.
Grazie Matteo, sei come un fratello per me. Quando qualcosa non va nella mia vita so che posso contare sulla tua amicizia e sul tuo supporto, e meriti tutto quello che stai vivendo in questi ultimi mesi grazie al libro. Sei una persona eccezionale.
Grazie Ludovica, che continui a ripetere quanto io ti abbia aiutata a superare la paura per questo evento, ma la verità è un’altra (anche se non lo ammetterai mai): tu sei la miglior blogger in circolazione, sei una persona in gamba, una donna intelligente e una professionista eccellente. Se hai spaccato, è solo merito tuo.
Grazie Valentina, hai confermato dal vivo di essere la persona eccezionale che appare online. Intelligente e spiritosa, molto auto-ironica, un po’ scombinata (dove hai messo la macchina? 😀 ) ma preparata come pochi altri in Italia. Una certezza, e sono felicissimo di averti finalmente incontrata e aver trascorso una giornata in tua compagnia.
Grazio Roberto, perché se tu non ci avessi invitati a fare il primo Blab oggi non sarei qui a scrivere questo post. Inoltre, hai sopportato con classe tutte le mie battute e il mio prenderti in giro costantemente, quindi ti meriti tutto il mio affetto.
Infine, vorrei fare un ringraziamento speciale ad una persona che, purtroppo, non ha potuto partecipare all’evento per un’emergenza familiare dell’ultimo momento. Sto parlando di te, Monia (Taglienti), la mia contessa; ti sei data tanto da fare per spingere l’evento senza aspettarti niente in cambio. Questo successo è anche tuo! Ti mando un abbraccio grande quanto una casa. Ti voglio bene!
Alla prossima!
Vorrei fingere che non sia così, ma adesso viene la parte difficile, ovvero continuare su questi livelli e continuare a crescere, insieme. Fare un altro evento bello e riuscito come quello di venerdì scorso a Roma non sarà affatto facile, mantenere costante l’interesse di chi ci ha seguiti fin qui sarà una sfida, ma noi non intendiamo arrenderci, e non siamo nemmeno i tipi da una botta e via.
Non vogliamo che Digitalklive rimanga un episodio nella nostra vita, e non vogliamo nemmeno che resti un evento da fare una volta all’anno cambiando ogni volta i relatori. Il nostro obiettivo è creare un progetto che sul breve, medio e lungo periodo possa farci crescere, lavorando insieme.
Faremo del nostro meglio, e con il tuo sostegno sarà tutto più semplice.
Alla prossima!
*Photo Credits: Luca Rallo