Di cosa parlo in questo post
Nasce oggi “Du is megl che one”, la nuova rubrica dedicata ai Guest Post realizzati dai blogger che più stimo e ammiro. Oggi ospito Ludovica De Luca.
Come diceva un giovanissimo Stefano Accorsi nello spot anni ‘90 della Maxibon, “Du is megl che one”, un tormentone che ha “tormentato” tutti quelli della mia generazione, ma anche un grande esempio di Copy geniale e d’impatto.
Sono convinto, e l’ho scritto più volte, che il valore aggiunto del lavoro di freelance sia il network di persone fidate che si è in grado di costruire, e fortunatamente in quest’ultimo anno ho conosciuto tanti professionisti, divenuti, poi, anche cari amici.
È per questo che ho deciso di aprire il mio blog ai contributi esterni, perché “du is megl che one”.
Oggi inauguro un nuovo filone qui su Socialmediacoso, quello dei Guest Post, ma non aperto a tutti indistintamente, solo ai quei blogger che stimo e apprezzo professionalmente e umanamente.
Non potevo non iniziare con la mia blogger preferita, Ludovica De Luca, che con quei capelli ribelli, la caffeina nelle vene e gli occhioni vivi e vivaci, mi aiuterà a far fare il salto di qualità al mio progetto editoriale.
Essendo molto intelligente e originale, Ludovica mi ha fatto una controproposta, una di quelle che non si possono rifiutare: invece di scrivermi un guest post tradizionale, ha suggerito di realizzare un contenuto a quattro mani.
Adesso, dimmi tu come avrei potuto dire di no a quelle mani, dalle quali nascono contenuti sempre straordinari?
Ho accettato, ovviamente, ed ecco quello che è venuto fuori. Durante il post io e Ludovica cercheremo di raccontarvi il nostro approccio al blogging, partendo da tre domande che ogni blogger si è posto millemila volte:
- Come faccio a scegliere i temi da trattare sul blog?;
- Come faccio a far emergere il mio stile di blogger?;
- Quali tecniche posso adoperare per scrivere un post efficace?.
Ecco quello che ne è venuto fuori. Essendo un gentiluomo, ladies first!
Sono qui che leggo le parole di Francesco in un documento condiviso su Drive. Le leggo e le rileggo e davvero fatico a richiudere la boccuccia spalancata. Sto pensando che le stamperò e le appenderò da qualche parte in camera: saranno il mio buon giorno motivante! 🙂
Sono emozionata, anche perché Francesco sa bene quanto io lo stimi e quanto le sue parole mi rendono onorata. Come sono onorata di esser qui con lui ad inaugurare la sua nuova rubrica, che son certa ci regalerà delle avventure belle e formative.
Ma ora basta con i cuoricini e veniamo a noi! Parliamo di blogging, di stile, di scelte, di tecniche e di argomenti. Cominciamo!
1. Come faccio a scegliere i temi da trattare sul blog?
Parti dal tuo lettore! E’ lui il protagonista: devi conoscerlo (e bene anche!), capirne le esigenze, studiarne i comportamenti, conoscerne i gusti e le necessità. Come fare?
Costruisciti un modello ideale da seguire, la cosiddetta Buyer Persona, un lettore fittizio con le sue caratteristiche specifiche, il suo stile di vita, i suoi interessi, poi segui il tuo lettore sui social, nei forum di settore, nelle community in cui abita, analizza i commenti che lascia di blog in blog (incluso il tuo, ovviamente).
E interroga Google: lui ha sempre la risposta giusta! Affidati alle ricerche e ai suoi suggerimenti, analizza le parole chiave con il Keyword Planner di AdWords, ricerca parole chiave secondarie con Ubersuggest (o tool simili), studia i trend di settore (Google Trends) e, aspetto fondamentale, tieni sempre d’occhio almeno le metriche più importanti di Google Analytics (Sessioni, Utenti, Visualizzazioni di pagina, Acquisizione, Comportamento).
Ecco, è proprio questa fase di analisi, unita ad un pizzico di intuito e di esperienza, che saprà suggerirti gli argomenti giusti per il tuo blog, quelli capaci di generare valore per i tuoi lettori, di esser utili, di farti posizionare sui motori di ricerca e di farti avere visibilità con le condivisioni sui social network.
[Tweet “Parti dal tuo lettore! E’ lui il protagonista. #blogging @LudovicaDeLuca”]
Sperimentare, questa è l’unica strada percorribile per me. Se hai un progetto di blogging in testa, 9 volte su 10 nella messa in pratica ti troverai a dover cambiare approccio, perché quelli che pensavi potessero essere i topic di maggior interesse alla fine sono quelli che ti portano meno visite e non ti fanno emergere dal grigiore del mondo, spesso standardizzato, dei blogger.
Come ha scritto Ludovica, esistono dei tool e dei programmi che ti aiutano a scegliere gli argomenti da trattare nel migliore dei modi, ma ricordati che prima di ogni strumento c’è il tuo punto di vista e la tua esperienza.
Nessuno conosce i tuoi lettori meglio di te, quindi lavora sempre con l’obiettivo di soddisfare loro, e non i trend del momento o, peggio, Google.
[Tweet “Scrivi sempre pensando a chi ti leggerà, e non te ne pentirai. #blogging”]
2. Come faccio a far emergere il mio stile di blogger?
Facciamo un passo indietro, perché la prima domanda che devi porti è: ma io un mio stile di blogger ce l’ho? Qual è la mia identità? Quale la mia personalità? Cosa mi distingue? Una volta che avrai individuato i tuoi tratti caratteristici e peculiari devi coltivarli, esprimerli, comunicarli ma in modo libero e spontaneo, senza forzature né eccessi.
Come emerge lo stile di un blogger? Dalle sue scelte: dagli argomenti che scegli, dalle risposte che decidi di fornire ai tuoi lettori e dalle conoscenze che stabilisci di condividere, dai pensieri che esprimi, dalle parole con cui decidi di comunicare, dalle parole che decidi di non battere sulla tastiera. E ancora, dall’organizzazione del post, dalla sua formattazione, dalla scelta degli elementi multimediali che inserisci, dai link che includi al tuo post. Tutto ti rende Blogger!
[Tweet “Come emerge lo stile di un blogger? Dalle sue scelte. #blogging @LudovicaDeLuca”]
Lo stile è l’elemento centrale del mio progetto di blogging, perché scrivere senza metterci tutto me stesso, con i miei pregi e i (tanti) difetti, mi annoierebbe moltissimo. Lo ripeto spesso, io sono un blogger da non prendere mai ad esempio, perché tutte le tecniche esistenti e che conosco alla perfezione non le metto in campo volutamente, perché quando scrivo non voglio seguire la strada maestra, preferisco perdermi nei vicoletti di campagna, quelli sterrati, dove non hai punti di riferimento, solo il tuo istinto e il tuo cuore.
Quando scrivo per i clienti riesco ad essere più professionale, preciso, impeccabile, ma il mio blog è casa mia, e le regole non esistono, solo le eccezioni.
[Tweet “Il mio stile è il riflesso della mia personalità, non potrei mai scrivere diversamente.”]
3. Quali tecniche posso adoperare per scrivere un post efficace?
Il punto di partenza per scrivere un post capace di esser letto, di fidelizzare e di convertire è la conoscenza. Cosa intendo? Che, prima di buttar giù pensieri e parole, devi conoscere te stesso e la tua personalità di blogger, il tuo lettore, l’argomento che dovrai analizzare e i tuoi obiettivi.
Dopo di che, ricorda che il Web è un mezzo di comunicazione a sé, con proprie caratteristiche e proprie esigenze, con meccanismi che devi vivere dall’interno per comprendere e imparare a sfruttare a tuo vantaggio. Ed è un medium che basa tutta la sua fortuna sulla capacità di abbattere distanze e barriere, di stimolare il dialogo e il confronto, di far scendere brand e personaggi famosi (?) dal piedistallo.
Queste le basi, in breve, per scrivere un post di successo. Per saperne di più riguardo alle tecniche di blogging che utilizzo, ti consiglio di leggere questi due post:
Blogging: come si crea una strategia;
Come si scrive il post perfetto.
Ok, il post perfetto non esiste, ma imparare a scrivere per il Web è un’arte che mixa capacità secondo me innate e tecniche che puoi apprendere, esercitare e migliorare. Ed è su queste che devi concentrarti! 🙂
[Tweet “Devi conoscere te stesso e la tua personalità di blogger. #blogging @LudovicaDeLuca”]
L’ho detto prima, le tecniche le conosco, le insegno, ma non le seguo molto, se non quando lavoro ai progetti dei miei clienti. In ogni caso, per me esistono diversi approcci, a seconda dell’obiettivo, del settore nel quale opera l’azienda, del target, e così via.
Avendo una formazione cinematografica, sfrutto molto l’organizzazione schematica tipica della scrittura delle sceneggiature, che ha dei passaggi molto precisi e propedeutici tra loro.
Parto da un’idea, che lascio viaggiare libera nella mente per un po’, poi inizio, sempre mentalmente, ad abbozzare lo scheletro del mio post. Quando mi sento pronto, scrivo, senza preoccuparmi di niente. Quando ho una bozza, lavoro di cesello, eliminando il superfluo, aggiungendo testo laddove sento che c’è bisogno di maggiori dettagli, revisiono, provo a correggere i refusi, inserisco gli elementi multimediali, e completo la fase di editing.
Prima di pubblicare rileggo ad alta voce, per capire se il testo ha un buon ritmo, per me molto importante. Quando ho finito, pubblico.
[Tweet “Le tecniche sono come le dimostrazioni delle Hostess sugli aerei: fondamentali, ma noiose.”]
Imparale, sfruttale, e dopo un po’ diventeranno così naturali che non ti renderai nemmeno più conto di averle applicate.
Allora, cosa ne pensi? Hai trovato utile questo post a quattro mani? Lasciami la tua opinione nei commenti, e diffondi il verbo!