Importante novità introdotta da Twitter. Qualche riflessione a caldo sui DM e sul social dei cinguettii in generale.
Alle 17.02, ora americana, il product manager di Twitter, Sachin Agarwal, ha pubblicato un post sul blog ufficiale del social network dell’uccellino blu nel quale annuncia un’importante novità, l’eliminazione del limite dei 140 caratteri nei messaggi privati, altrimenti detti DM (direct message).
A partire da questo momento, quindi, i messaggi diretti su Twitter – ovvero quei messaggi che è possibile inviare ad altri utenti in forma privata – non avranno più il limite dei 140 caratteri, caratteristica tipica di questo social.
Negli ultimi mesi, a pensarci bene, sono stati effettuati altri aggiornamenti sempre legati alla funzione dei DM, nello specifico:
- Ora è possibile inviare DM anche a profili che non rientrano nei nostri follower;
- È possibile creare chat di gruppo, fino ad un massimo di dieci partecipanti.
Quando sono state annunciate queste due novità in molti hanno storto il naso (tanto per cambiare); le due critiche principali mosse a Twitter sono state le seguenti:
- Ora i DM diventano un mezzo di diffusione di spam;
- Quelli di Twitter credono di poter fare concorrenza a WhatsApp.
La realtà, come sempre, si è rivelata leggermente diversa, visto che in linea di massima questo strumento continua ad essere utilizzato molto poco e male, spesso solo tramite delle app di terze parti che inviano messaggi automatici ai nuovi follower.
Quindi, zero (o comunque molto poco) spam e zero concorrenza a WhatsApp, anche perché quest’ultimo ha avuto successo perché collegato alla sim ed ai contatti telefonici, non a quelli dei social.
Però, c’è un però. Da qualche giorno accedendo a Twitter appare un messaggio di avviso, con il quale viene chiesto di associare il numero di telefono al profilo per ragioni di sicurezza. Che questo sia un modo subdolo per collegare il numero ai DM? Non lo so, ma l’aggiornamento di ieri fa comunque pensare ad un processo che va in questa direzione.
Non dobbiamo dimenticare che Twitter è nato come evoluzione degli Sms, e tutt’ora è possibile inviare tweet e messaggi proprio tramite sms, funzione poco utilizzata ma presente.
Nella seconda parte del post Sachin Agarwal ci tiene a precisare per l’utilizzo pubblico di Twitter non cambierà di una virgola, stroncando sul nascere le speranze di molti utenti che ancora maledicono il limite dei 140 caratteri, perché incapaci di sintetizzare un pensiero.
Sul futuro di Twitter si sta parlando molto ultimamente, con diversi post che presagiscono la sua morte a stretto giro, mentre alcuni rumor vorrebbero Google interessato ad acquisirlo, dopo l’accordo siglato qualche mese fa che ha portato i Tweet nelle SERP, ovvero nei risultati di ricerca.
Io non credo che Twitter sia morto né che morirà presto, ma i vertici hanno commesso degli errori, non lo si può negare, ed intendo realizzare un post nei prossimi giorni per cercare di approfondire l’argomento.
Nel frattempo, godiamoci i DM senza limiti, ma evitiamo di mandare i messaggi automatici, che fanno cagare.
Alla prossima.