Di cosa parlo in questo post
- Dopo tante riflessioni hai finalmente deciso di aprire un blog? Sei proprio sicuro? Bene, vediamo insieme quanto lavoro ti aspetta.
- Vuoi aprire un blog? Non ti affidare all’ispirazione
- Aprire un blog: struttura e organizzazione
- Aprire un blog: sviluppa un piano editoriale
- Aprire un blog: stila un calendario editoriale
- Aprire un blog: come elaborare un post
- Aprire un blog: l’importanza della fase di editing
- Aprire un blog: la revisione del post
- Conclusione…parziale
Dopo tante riflessioni hai finalmente deciso di aprire un blog? Sei proprio sicuro? Bene, vediamo insieme quanto lavoro ti aspetta.
C’è una cosa che ho imparato su Victor Hugo che mi torna sempre utile quando sento qualcuno intenzionato ad aprire un blog.
Essendo uno scrittore di professione, Hugo non seguiva il classico stereotipo dell’artista maudit, tutto ispirazione, droghe ed eccessi vari.
No, Hugo era quello che oggi definiremmo un professionista, che ogni mattina si sedeva al suo scrittoio e non si alzava fino a quando non aveva terminato almeno 10 pagine del romanzo o dell’opera alla quale si stava dedicando.
[Tweet “L’ispirazione non conta. Servono struttura e organizzazione. #blogging”]
Vuoi aprire un blog? Non ti affidare all’ispirazione
Nonostante l’innegabile talento, Victor Hugo era uno scrittore di professione, pagato dagli editori in base alla quantità di pagine prodotte, un po’ come accade, con le debite distanze, per chi oggi fa il blogger o il copywriter.
Ho sempre sostenuto che per scrivere ci vuole testa, perché l’ispirazione dura un secondo, ma non è grazie a quella che si producono buoni testi.
È necessario mettersi lì e scrivere, dandosi delle regole, una struttura, delle scadenza.
Aprire un blog: struttura e organizzazione
Ho maturato questa convinzione molto prima di iniziare a scrivere per mestiere, quando ho avuto i primi approcci con la sceneggiatura cinematografica, passione della quale ti ho già parlato in più di un’occasione ed alla quale ho dedicato la mia tesi di Laurea.
Proprio qualche giorno fa mi è capitato di sfogliarla, e vi ho trovato una citazione che avevo dimenticato ma che casca a fagiolo, tratta dal libro “Per scrivere un film” di Ugo Pirro, uno dei più grandi sceneggiatori del ‘900 – il suo “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” viene ancora oggi studiato nelle principali Università e scuole di cinema americane.
Il quadretto patetico dello scrittore che, afferrata al volo l’ispirazione, scrive di getto il romanzo, la poesia, è stato ormai schiodato da molte pareti ed è finito in soffitta. Qualsiasi creazione ha, per così dire, un suo indimenticabile passato e non basta nasconderlo o ignorarlo. E’ in questo passato che inizia a costruirsi la trama dei fatti e delle emozioni a loro reciproca compenetrazione, così che l’atto materiale di scrivere è soprattutto[…]ricerca di una struttura atta a esprimere le intenzioni.
Sono perfettamente d’accordo con il Maestro, e questa convinzione trova ogni giorno conferma nella mia attività di blogging e copywriting.
Gestire un blog è difficile, stressante, a tratti avvilente; in una parola, è un lavoro, ed in quanto tale necessità di struttura e organizzazione.
Vuoi aprire un blog? Ecco il percorso che devi seguire.
Aprire un blog: sviluppa un piano editoriale
La prima cosa da fare, prima ancora di scrivere una sola parola, è stilare un piano editoriale.
A cosa serve? Ad avere una chiara idea di come gestire il tuo blog, dalla raccolta delle fonti all’organizzazione del lavoro.
Un piano editoriale deve tenere conto dei seguenti elementi:
- Nicchia: a chi ti vuoi rivolgere e come intercettarli?
- Topic: di cosa vuoi parlare? Scegli una macro area e individua una serie di topic specifici da trattare, che dovrai poi cercare di alternare in maniera precisa e puntuale.
- Piattaforma: vuoi usare WordPress.com, Blogspot, un blog su hosting dedicato, una piattaforma di social blogging?
- Organizzazione: quanti post intendi pubblicare? Una volta stabilito questo, poi dovrai calendarizzare le pubblicazioni con il calendario editoriale, di cui ti parlerò dopo.
- Fonti: la raccolta delle Fonti è fondamentale, e tu devi fare in modo da avere tutto sotto controllo, senza dover ogni volta fare delle lunghe ricerche su Google. Sfrutta Feedly, sincronizzando i feed rss dei blog che consideri più autorevoli, e dedica del tempo ogni giorno alla lettura; crea una lista su Twitter all’interno della quale inserire tutti quei profili che trattano gli argomenti che ti interessano e seguili con attenzione. Fai lo stesso anche su Facebook, crea una o più liste per seguire meglio i profili interessanti; iscriviti a gruppi e community sui social;
- Obiettivo: questo è un punto un po’ particolare, perché non è facile stabilire a priori quale può essere il tuo obiettivo, ma è importante fissare un punto da raggiungere, che sia però credibile, perché se parti con l’idea di fare milioni di visite al giorno nel giro di in un anno ti consiglio di lasciar perdere tutto e dedicarti ad altro.
Aprire un blog: stila un calendario editoriale
Come suggerisce la parola, non è altro che un calendario nel quale indichi quando pubblicare i tuoi post.
Ci sono molti approcci diversi a questo argomento, e non esiste quello migliore o peggiore, perché tutto va sempre rapportato al progetto preciso, ma in linea di massima un calendario editoriale viene sviluppato partendo da tre elementi:
- Il topic che si vuole trattare;
- Un titolo preciso dal quale partire;
- Una parola chiave;
Con il tempo poi si impara a fondere tutti e tre questi elementi, in modo da partire con un’idea più precisa in testa.
Come si realizza un calendario editoriale?
In rete si trovano molti modelli, ma se vuoi puoi scaricare il modello che utilizzo per il mio blog.
Non è altro che un file excel contenente un calendario 12 mesi, con una griglia classica di un calendario tradizionale e lo spazio sufficiente per indicare il post che va pubblicato in quella precisa data, più un campo note per altre indicazioni.
Alcuni blogger fanno il calendario anche su base semestrale, ma non credo che convenga molto, soprattutto in alcuni settori dove le cose cambiano in 5 minuti, come il digital marketing, figuriamoci in 6 mesi.
Io ti consiglio di procedere per step, partendo da un calendario settimanale, da elaborare ogni venerdì e relativo alla settimana successiva, dal lunedì al sabato.
In questo modo avrai a disposizione parte del venerdì, il sabato e la domenica per scrivere già qualcosa per la settimana successiva, anticipandoti un po’ di lavoro.
Quando ti sarai abituato, puoi passare ad una calendarizzazione ogni due settimane, poi ogni tre e infine mensilmente.
In questo modo, lavorando al massimo di mese in mese, avrai sempre la possibilità di aggiornare il calendario sulla scorta delle ultime novità del momento, ma al tempo stesso di avere una base di contenuti slegati dal contesto temporale, che vanno bene sempre.
Aprire un blog: come elaborare un post
Tutto questo, però, non basta, perché un conto è la definizione di una strategia precisa per un progetto di blogging, e un altro è produrre i singoli post, compito non semplicissimo.
La prima cosa da fare è partire da quello che hai indicato nel calendario editoriale, che, come abbiamo visto, potrà essere una parola chiave, un topic oppure un’idea di titolo.
Parti da un’idea
Anche se all’apparenza può sembrare poca roba, ti posso assicurare che avere già un’idea in testa vuol dire non partire da zero.
Scegliere un argomento da trattare ti porta ad una fase embrionale del tuo post, il tuo compito è quello di tirare fuori che c’è già nella tua testa.
Devi procedere come Michelangelo, che all’interno di un semplice blocco di marmo riusciva già a vedere la figura finita; non devi costruire il tuo post, ma liberarlo, eliminando tutte le sovrastrutture che lo imprigionano.
Elabora le informazioni in tuo possesso
Ti dico questo per un motivo molto semplice: se hai aperto un blog, vuol dire che hai una propensione alla scrittura, e, presumibilmente, hai delle competenze specifiche in un settore ben definito.
Questo significa che sei in grado di attingere alle informazioni in tuo possesso ed elaborarle sotto forma di post, e l’arte, il talento e l’ispirazione non c’entrano nulla con tutto questo.
Carta, penna e calamaio
Prendi un foglio di carta ed una penna – va bene anche il resto del volantino del negozio di scarpe – e inizia a costruire una griglia, una sorta di scaletta, ed a delineare la struttura del tuo post, stabilendo titolo, sottotitolo, introduzione, corpo del testo, elaborazione del topic, climax, conclusione.
E non farlo al pc, no.
Devi farlo alla vecchia maniera, sporcandoti le mani d’inchiostro. Fidati, funziona di più.
Attenzione, non ti sto dicendo di scrivere una specie di bozza, per niente, devi proprio procedere per parole chiave, per spunti, per elenchi puntati, indicando quegli elementi molto grezzi che ti aiuteranno a far venire fuori le parole giuste.
Adesso puoi scrivere
La fase successiva è quella più semplice: scrivere il post.
Ma come la più semplice?
Si, la più semplice, se hai seguito i passaggi precedenti scrivere il tuo post sarà una passeggiata, ma non cantare vittoria troppo presto…la parte difficile deve ancora arrivare.
Quando scrivi il post ti devi lasciare andare, ti devi divertire (almeno così dovrebbe essere), te la devi proprio godere, fregandotene dei refusi, degli errori di battitura, della struttura sintattica; devi solo scrivere.
Per questo ti dico che è facile.
[Tweet “Una volta buttata giù la bozza, però, inizia il vero lavoro: l’editing del tuo post.”]
Aprire un blog: l’importanza della fase di editing
Dopo aver scritto la bozza del tuo post, devi dimenticarti un attimo del testo e preoccuparti di tutto quello che è contorno, dalla formattazione all’inserimento di elementi esterni.
Formattazione, link, UX
Rendi grassetto le parole chiave o quelle che vuoi mettere in evidenza, ma senza esagerare.
Lascia respirare il lettore, creando degli spazi tra un paragrafo e l’altro, evitando quell’effetto asfissia che produce un muro di parole enorme contro il quale ci si schianta.
Se lo ritieni utile ed opportuno, inserisci dei link, esterni o interni, a post che possono essere utili al lettore, ma, anche qui, non abusarne.
La lettura non può essere un percorso ad ostacoli, come quando finisci su uno di quei siti che per farti fruire del contenuto ti bombardano di pop up ad ogni clic.
Ricordati di impostare l’apertura del contenuto a cui conduce il link in una nuova scheda e non nella stessa, altrimenti il lettore potrebbe abbandonare la lettura del tuo post per spostarsi su uno di quelli proposti.
Poi ci sono gli elementi multimediali, video e immagini.
Come inserire video nel post
Quando inserisci un video tramite la url di YouTube, ad esempio, assicurati che il player sia funzionante prima di pubblicare il post.
Se usi WordPress, in teoria dovrebbe trovare in automatico il video corrispondente alla url inserita nel testo, ma se sono dovesse funzionare puoi fare due cose: o copi il codice embed invece della url e la incolli nella visualizzazione “Testo” dell’editor, oppure puoi optare per la seguente soluzione.
Apri parentesi quadra, scrivi “youtube”, incolla la url del video e richiudi la parentesi. Dovrebbe funzionare.
Immagini e foto: peso, dimensioni, copyright
Per le immagini, invece, vale un altro principio. Oltre al problema della saturazione dei server e del rallentamento del caricamento del sito, che ti impone di ridurre il peso delle immagini inserite, devi anche preoccuparti di come sceglierle.
Fai in modo che siano belle e, laddove possibile, anche in linea con le tonalità dominanti sul tuo blog.
So che questo non è sempre possibile, ma provaci. Inoltre, io odio le immagini sgranate ed il mancato rispetto delle dimensioni del tuo layout.
Se in larghezza hai 700 pixels, ad esempio, cerca delle immagini che abbiano delle dimensioni di partenza simili o maggiori e ritagliale con un software o con un web tool dedicato (ne trovi alcuni qui).
A meno che non ci siano delle ragioni particolari, usa nello stesso post immagini delle medesime dimensioni, almeno in larghezza.
[Tweet “Ricordati, tutto quello che viene inserito in un post non deve risultare alieno al contesto”].
Come dicono sempre gli chef stellati: tutto quello che va nel piatto deve essere commestibile, altrimenti non va messo.
Un’attenzione speciale devi dedicarla all’immagine in evidenza, quella principale, per intenderci, che verrà utilizzata come copertina del post anche in fase di condivisione sui social.
Ecco, questa deve avere tre requisiti: deve essere bella, di buona risoluzione, e deve essere coerente nel tempo.
Cosa vuol dire quest’ultimo punto?
Se tu crei un visual dedicato, partendo da zero, devi cercare di usare lo stesso font e degli elementi, anche cromatici, fissi, in modo da rendere il tuo blog subito identificabile.
Se, invece, usi una foto, prova ad aggiungere un’etichetta con del testo, con una Call to Action, magari sfruttando un tool come Canva.
L’importanza del titolo
Non dimenticarti del titolo, che è come il biglietto da visita del tuo post, quello che può attirare l’attenzione del lettore, soprattutto di quello che non conosce ancora il tuo blog.
La fase di editing non può non riguardare anche la headline, che deve contenere la parola chiave, se possibile all’inizio, e non deve essere troppo lungo.
Se il tuo blog punta sulla SEO, questa fase è veramente molto delicata, perché il titolo deve rispondere alle intenzioni di ricerca degli utenti, ecco perché quelli della categoria How To, ovvero i “Come fare per” e “Tot modi per” funzionano così bene.
Aprire un blog: la revisione del post
Una volta completate tutte queste fasi, c’è solo un’ultima cosa da fare…dimenticarti di quello che hai scritto e dedicarti ad altro.
Sì, perché se lo rileggi subito tanti errori o sviste non le noterai, meglio far passare qualche ora, anche di più se possibile.
Perché ti dico questo?
Perché subito dopo averlo scritto il tuo cervello ricorda esattamente quello che volevi scrivere, e quando vai a leggere il post la frase la vedrai sempre corretta, perché il pensiero anticipa la vista.
Hai due possibilità.
Puoi farlo leggere ad un’altra persona, che, con occhio fresco e critico – ma anche competente, altrimenti è inutile – può farti un’analisi veloce e segnalarti eventuali problemi, oppure aspetti un po’ prima di rileggerlo.
Conclusione…parziale
Ecco, dopo tutto questo lavoro il tuo post finalmente è pronto. Ora puoi pubblicarlo e condividerlo sui social.
Ehm…non ti riposare…inizia un’altra fase, della quale però ti parlo in questo articolo nel quale spiego cosa accade dopo aver pubblicato un post.
Che vuoi che ti dica? Ha voluto la bicicletta? E adesso, pedala!
A presto!
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