Di cosa parlo in questo post
- Nuovo appuntamento con le interviste ai professionisti del web marketing. Oggi ospito Cinzia Di Martino, regina del visual.
- Chi sei e cosa fai nella vita
- Com’è iniziata la tua avventura di blogger?
- Credi che l’essere mamma influenzi il tuo stile ed il tuo approccio alla scrittura?
- Molti credono che il successo del visual sia recente, in realtà è così da sempre, la comunicazione visiva ha sempre attirato l’attenzione delle persone. Cos’é cambiato con l’avvento dei social?
- Parlami un po’ del tuo amore per Pinterest
- Qual è l’aspetto del tuo lavoro che ami di più?
- Quanto conta la musica nel tuo lavoro?
- Progetti futuri
Nuovo appuntamento con le interviste ai professionisti del web marketing. Oggi ospito Cinzia Di Martino, regina del visual.
Quando è partita la mia avventura di blogger con Socialmediacoso, ho iniziato a seguire i professionisti più influenti del settore, perché li ritengo una fonte inesauribile di informazioni alla quale attingere.
Una delle prime blogger che ho avuto il piacere di scoprire è stata Cinzia Di Martino, che ho apprezzato da subito per il suo stile molto originale e immediatamente riconoscibile, oltre che per le eccellenti elaborazioni visual che realizza sia per i social che per il blog.
Oggi, che un po’ di esperienza l’ho maturata e qualche trucchetto l’ho imparato (e l’ho messo da parte), lei continua ad essere, insieme a pochi altri, un punto di riferimento irremovibile; i suoi post, insomma, non posso perderli, perché sono sempre molto ricchi di spunti interessanti e, soprattutto, sono un ottimo esempio di quelli che io chiamo #FuffaFreeContent.
Prima di chiederle l’intervista ho aspettato qualche mese, perché avevo un certo pudore a farlo. Alla fine, però, ho messo in campo la mia proverbiale faccia tosta e le ho scritto in privato, e lei mi ha risposto con cortesia, disponibilità e entusiasmo.
Ecco di cosa abbiamo parlato.
Chi sei e cosa fai nella vita
Sono Cinzia Di Martino, una blogger, community manager e web developer, laureata in informatica con una profonda curiosità per la psiche umana e i suoi controsensi.
Faccio, o meglio cerco di fare nelle 24 ore quotidiane a mia disposizione, le cose che ho elencato sopra e negli intermezzi e nei momenti di pausa cerco anche di fare la studentessa (cerco di tenermi aggiornata ogni giorno sulle novità in ambito social – e non solo), l’osservatrice curiosa e anche di più (grazie ai superpoteri di mamma).
Com’è iniziata la tua avventura di blogger?
Era un sogno. Non ho mai avuto grandi voti nelle materie umanistiche, anzi. Volevo dimostrare che in realtà il problema non era la grammatica, né la sintassi, quanto la profonda divergenza politica con i professori.
Cercavo una via alternativa per colmare il mio bisogno di comunicare con il mondo anche quando non mi era possibile uscire di casa. Ci ho provato. Ecco.
Credi che l’essere mamma influenzi il tuo stile ed il tuo approccio alla scrittura?
Bella domanda. A volte penso di si. In realtà più che influenzare lo stile e l’approccio, influenza gli argomenti, perché loro, i figli, notano tutto, ma fanno finta di nulla. Al momento opportuno, ti spiazzano con una frase che puntualmente ti destabilizza e ti fa riflettere. Ed è in quei momenti che ti rendi conto che quelli giusti sono loro e non noi.
Forse, da mamma, impari a raccontare le cose in modo più particolareggiato: perché essere interrotto ogni 27 secondi da un “mamma, perché?” dopo due minuti ti fa venire i tic nervosi!
Prima dei social, il visual lo incontravamo per la strada, lo sfogliavamo nelle sale d’attesa o dal parrucchiere, lo vedevamo passare sotto i nostri occhi inebetiti e stanchi la sera a cena.
Coi social è cambiato il nostro modo di comunicare e di vivere in società, in una società molto più grande di quella “piccola e borghese” in cui viviamo fisicamente. E nel mondo virtuale, senza più confini geografici, l’unica moneta di scambio che ci permette di sentirci cittadini del mondo sono le immagini: con un solo sguardo riusciamo a trasmettere emozioni e sensazioni, senza timore di essere fraintesi o incompresi.
Parlami un po’ del tuo amore per Pinterest
Il mio amore per Pinterest è proprio legato a quanto detto poco fa: la comunicazione silenziosa è quella che ti rimane dentro, si deposita, sedimenta, germoglia e dà vita a nuove visioni, nuove emozioni, nuovi pensieri.
Ecco perché amo Pinterest: in lui mi rifugio ogni volta che sento il bisogno di stare un po’ in solitudine. É come ritrovarsi nella torre più alta del castello, aprire la finestra e osservare tutto da una nuova prospettiva: fonte di ispirazione ideale.
Qual è l’aspetto del tuo lavoro che ami di più?
La libertà d’azione. Da dipendente puoi far parte di un team, anche valido, ma avrai la sensazione di avere le ali tarpate. Lavorando per conto proprio invece, la collaborazione diventa un momento di crescita entusiasmante, inebriante per i facenti parte del team. Vero è che si rischia di fare brainstorming per giorni e notti prima di raggiungere un accordo che trovi tutti concordi, ma è proprio la fase che ti permette di definire i dettagli, impostare il lavoro e decidere come portarlo avanti, a determinare il successo di una situazione lavorativa.
Quanto conta la musica nel tuo lavoro?
Parecchissimo! La uso per stare sveglia e concentrata la notte (insieme a litri di caffè) o per trovare idee e ispirazioni (al mattino quando accompagno i pargoli a scuola). Diciamo che la musica la sento nella testa anche quando la radio è spenta… ma adesso tu prometti che non mi vedo arrivare l’ambulanza a casa ^_^.
Progetti futuri
Non saprei: non faccio progetti. Vivo la vita “di pancia”, seguendo le vibrazioni del cuore, riducendo al minimo le riflessioni: mi sono già persa troppe occasioni e non voglio rifare lo sbaglio 🙂 .
Grazie a questa intervista ho scoperto l’anima ribelle di Cinzia, che non avrei mai immaginato, una caratteristica, questa, che apprezzo molto nelle persone, anche perché a scuola ero il primo a litigare con i professori, ma anche con il Preside (tanto per non farmi mancare niente).
In bocca al lupo per tutto Cinzia, e grazie ancora per la disponibilità.
Con te ci vediamo lunedì, ma nel frattempo diffondi il verbo. Buon weekend.