Di cosa parlo in questo post
- Se vuoi essere presente sui social devi farlo nel modo giusto, e tutto inizia da un profilo ben strutturato. in quest’articolo ti spiego come procedere.
- Ottimizzare i profili social: iniziamo dall’immagine del profilo
- Ottimizzare i profili social: l’importanza della Bio e delle Informazioni
- Ottimizzare i profili social: conclusioni
Essendo molto attivo sui social network, ricevo ogni giorno nuove richieste di amicizia su Facebook, di collegamento su LinkedIn, nuovi follower su Twitter e Google +, e ogni volta che accade, prima di accettare o di ricambiare, vado a dare un’occhiata veloce al profilo, per cercare di capire con chi mi sto relazionando.
Spesso, lo ammetto, un profilo non ottimizzato mi spinge a ignorare la richiesta, anche perché non sono interessato a collezionare amici e follower, preferisco entrare in contatto con persone o aziende con le quali, poi, interagire davvero.
I numeri, li lascio a chi li considera un valore importante.
Nel post di oggi, quindi, voglio parlarti dell’importanza dell’ottimizzazione dei profili social, un processo che spesso viene sottovalutato, ma al quale andrebbe data la giusta attenzione.
Può apparire banale, ma la prima cosa che si guarda in un profilo è l’immagine scelta, che deve essere adeguata alla piattaforma utilizzata ed alle finalità con le quali si costruisce la presenza sui social.
Consigli per professionisti
Se sei un professionista interessato a fare personal branding attraverso i social network dovresti, a mio avviso, utilizzare immagini del profilo in linea con questo obiettivo.
Quindi, prediligi una foto in primo piano, nella quale il volto sia facilmente riconoscibile, e mai (MAI!) quella scattata al mare in costume, o altre che ti ritraggono in situazioni compromettenti, o che comunque sarebbe opportuno lasciare nell’ambito della sfera privata.
Inoltre, ti consiglio di utilizzare la stessa foto profilo per tutti i social, in modo da consentire a chi ti cerca di individuarti subito, senza spulciare tra tutti i tuoi omonimi.
Consigli per le aziende
Per un’attività, invece, la scelta è obbligata, perché va utilizzato il logo, l’immagine coordinata ed i colori aziendali, nel rispetto della tua brand identity.
Purtroppo, soprattutto su Facebook, molti utenti hanno commesso l’errore, o l’ingenuità, di fondere il privato al professionale, generando dei profili ibridi, dove il nome è quello dell’attività, ma le immagini sono invece personali.
Ecco, al di là del fatto che utilizzare un profilo utente per scopi business vada contro le policy di Facebook, è sbagliato soprattutto da un punto di vita meramente professionale.
Non si deve mai, e ripeto mai, pensare che la propria attività professionale sia la naturale estensione della persona, perché un conto sono gli amici e un altro i clienti.
Un errore che non va mai commesso è lasciare i profili senza foto profilo e immagini di copertina, perché si rischia di essere ignorati completamente.
Come sai, ogni social network ha una differente sezione dedicata alle informazioni professionali e personali, che va compilata tenendo presente le peculiarità della piattaforma.
Andiamo ad analizzarle nel dettaglio:
Anche se Facebook viene utilizzato da buona parte dei suoi utenti per finalità ludiche, per interagire con amici e parenti e per il cazzeggio quotidiano, la scheda Informazioni, se ottimizzata, può rappresentare un validissimo CV, anche molto dettagliato.
È possibile, infatti, inserire le esperienze di lavoro, indicando qualifica professionale, luogo di lavoro, durata e una descrizione delle mansioni svolte, indicare le competenze, espresse con dei tag.
Da non dimenticare la sezione dedicata alla formazione, che purtroppo è limitata a Scuola Superiore e Università, non prevedendo uno spazio anche per i Corsi di Formazione Professionale o eventuali Certificazioni conseguite, anche se volendo puoi inserirle lo stesso in una delle due voci.
Molto importante è la sezione dedicata ai contatti, che puoi ovviamente proteggere inserendo il livello di privacy preferito.
Qui puoi indicare numero di cellulare, altri account social (ma non tutti, purtroppo), sito web o blog, email, e, in fine, le tue informazioni di base, quindi età, sesso, orientamento sessuale, religioso e politico.
Una sezione che reputo molto interessante è Le tue informazioni, dove puoi inserire, non avendo limite di caratteri, l’equivalente di una lettera di presentazione.
Se usi Facebook per il tuo lavoro, questa parte devi compilarla con molta cura ed attenzione, perché potrebbe fare la differenza.
Il social network dei cinguetti ha un obiettivo preciso, costringerci ad essere sintetici ed efficaci nel veicolare il nostro messaggio, di conseguenza anche la sezione dedicata alla bio è molto breve, ma questo non la rende meno importante, anzi, è fondamentale, visto che viene visualizzata insieme al resto del profilo.
Hai 140 caratteri a disposizione per dire chi sei e cosa fai nella vita, ed il modo migliore per farlo è sfruttare tre elementi: gli hashtag, limitandoti ad un massimo di due, la menzione, ad esempio all’account della tua azienda o di un tuo progetto, e l‘ironia.
Con poche parole devi riuscire a catturare l’attenzione degli altri utenti, ed essere troppo seri e seriosi non è il modo migliore.
Un consiglio: non pensare che l’avere a disposizione 140 caratteri significhi doverli utilizzare per forza tutti. Il profilo della AMC, l’emittente televisiva via cavo che ha prodotto Breaking Bad e The Walking Dead per intenderci, ha una descrizione di due parole: “Something More”.
Direi che funziona, non trovi?
La cosa più fastidiosa è trovare profili Twitter senza una bio, anche perché mi piacerebbe sapere cosa li spinge a non compilare quel campo. Sono 140 caratteri, è così difficile?
È il social network professionale per eccellenza, quello che consente di creare il miglior profilo in assoluto, l’importante è saperlo fare.
Pensato per mettere in contatto professionisti operanti nello stesso settore, l’utilizzo di LinkedIn non può prescindere dall’ottimizzazione del profilo utente.
La mancanza di informazioni dettagliate è sinonimo di superficialità e scarsa attenzione ad un mezzo che, se sfruttato correttamente, può rappresentare un’ottima vetrina per mettere in mostra le proprie competenze.
Le sezioni Lavoro e Formazione sono veramente ben fatte, con la possibilità di aggiungere anche degli elementi esterni, come foto, video, documenti, link.
A rendere veramente eccezionale il profilo LinkedIn sono, secondo me, le Raccomandazioni e la Conferma delle Competenze, che contribuiscono ad accrescere la tua credibilità e reputazione, a patto che siano spontanee e non richieste direttamente da te.
Il profilo inizia con un sommario, che riporta i tuoi dati in sintesi, il numero di connessioni e la URL personalizzata, che devi richiedere.
Nel sommario c’è una voce molto importante, la Headline, che si trova subito sotto al tuo nome.
Il mio consiglio è di non lasciare quella generata in automatico, che corrisponde all’ultima posizione lavorativa inserita, ma di inserirne una che possa identificare in maniera efficace la tua professione.
Per verificare la forza del tuo profilo, LinkedIn ti mostra in alto a destra una sfera che si riempie di blu, indicandoti il livello raggiunto, oltre a chiederti di aggiungere le informazioni che hai omesso.
Ottimizzare il tuo profilo LinkedIn è fondamentale, perché oggi anche in Italia viene richiesto quando si invia una candidatura per una posizione lavorativa, quindi ti consiglio di non snobbarlo.
Google Plus
Il social network “defunto” di Google consente una personalizzazione del profilo a metà strada tra Facebook e LinkedIn, con un elemento in più, che manca ad entrambi: la formattazione del testo.
Nella sezione Storia, che è un po’ l’equivalente di una bio o di una lettera di presentazione, è possibile sfruttare un editor testuale che ti consente di inserire grassetto, corsivo, sottolineato, ma anche collegamenti ipertestuali e bullet list.
Veramente molto utile, soprattutto per mettere in evidenza determinate parole o per linkare pagine che ti riguardano.
La sezione Lavoro è molto ben fatta, con la possibilità di aggiungere, per ogni posizione, il datore di lavoro, il ruolo ricoperto, il periodo, e una descrizione.
Continuando nella compilazione, potrai aggiungere i tuoi contatti, gli account social, link a siti web e blog, tuoi e per i quali scrivi.
Anche Google + ti consente di richiedere una URL personalizzata, quindi non te ne dimenticare.
Come vedi, i social network che utilizziamo quotidianamente per scopi personali, possono rappresentare una valida vetrina per i professionisti, che non devono ignorare il ruolo che può ricoprire un profilo per il proprio personal branding.
Tra l’altro, è risaputo che i responsabili Risorse Umane delle aziende effettuano un check sui social per verificare la qualità della presenza online dei candidati. Insomma, non vanno presi alla leggera.
[Tweet “Ricordati: un profilo non ottimizzato è come una stanza vuota…non c’è niente da vedere!”]
Tu cosa ne pensi? Sfrutti i social network per lavoro o li usi solo per interagire con i tuoi amici e conoscenti? Scrivilo nei commenti, e non ti dimenticare di condividere questo post.