Essential Tools: risorse utili per la Content Curation

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Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata agli strumenti essenziali per lavorare on line. Oggi parliamo di Content Curation.

Cosa diavolo è la Content Curation? La prima volta che mi sono trovato queste due paroline davanti agli occhi ho erroneamente pensato che si trattasse della fase di editing di un contenuto, quella che segue la scrittura e precede la pubblicazione, ma ero giovane e ingenuo (bei tempi!), quindi l’errore è perdonabile.

Oggi, invece, che sono leggermente più sgamato, ho imparato che facevo Content Curation senza nemmeno saperlo, ma che – tanto per cambiare – la facevo nel modo sbagliato.

La Content Curation è l’attività di condivisione e diffusione di contenuti creati da altri attraverso i principali canali social.

In pratica, quando leggi un bell’articolo e lo condividi sul tuo profilo Facebook stai facendo Content Curation…o quasi.

Si, perché la Content Curation è un’attività seria, e non va fatta #acazzodicane, ma con un minimo criterio. Ad esempio, se lavori nel settore della meccanica di precisione, la tua attività di CC deve riguardare solo quello, nella maniera più completa è possibile, perché condividere in modalità shuffle non va bene. E non dimenticare che un minimo di personalizzazione è apprezzata, quindi non limitarti solo a condividere, ma inserisci nella descrizione un testo che possa introdurre l’argomento e invogliare il lettore a leggerlo.

Nel post di oggi voglio suggerirti alcune soluzioni per fare proprio questo, la Content Curation, sfruttando i social network.

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Iniziamo.

Flipboard

Lo so cosa stai pensando, che inserisco Flipboard in quasi ogni Essential Tools che scrivo, ma non è colpa mia se è utilissimo in più di una fase.

Nei precedenti appuntamenti ti ho detto che questa app è ottima per reperire e leggere contenuti interessanti, di conseguenza è perfetta per fare Content Curation.

Come? Creando una rivista, un magazine all’interno del quale inserire tutti gli articoli che ritieni interessanti e meritevoli di essere condivisi.

Crearla è veramente facilissimo, sia nella versione desktop che in quella mobile, non devi fare altro che inserire un titolo, una descrizione e decidere se vuoi renderla pubblica o privata.

Ecco quella che ho creato io dedicata al mondo dei social.

View my Flipboard Magazine.

Pinterest

Lo ammetto, a me tool come Storify e Scoop.it non piacciono, li trovo molto noiosi, ma ciò non toglie che siano validissimi per fare la Content Curation, semplicemente preferisco altri metodi, come Pinterest.

Creando una o più board tematiche puoi raccogliere contenuti interessanti in una cornice che è graficamente bellissima e semplice da usare.

Condividere un contenuto su Pinterest è molto facile, lo puoi fare installando il pulsante Pin it su Chrome, usando i pulsanti social dei blog, inserendo direttamente la Url. L’unico limite è che alcuni siti non utilizzano immagini nei loro post, ma sono veramente pochi (e andrebbero fucilati). Eventualmente puoi ovviare inserendo tu un’immagine e indicando come fonte il link all’articolo che vuoi condividere.

Facebook

È il social network più diffuso, sul quale generiamo e condividiamo (in media) la maggior quantità dei contenuti che ci piacciono, quindi escluderlo da una corretta attività di Content Curation non mi sembra una grande idea.

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Ci sono tre modi per fare Content Curation su Facebook, due giusti e uno sbagliato:

  1. Creare una pagina dedicata;
  2. Creare un gruppo di settore;
  3. Usare il tuo profilo personale.

Non credo serva sottolineare che quello sbagliato è il numero 3, perché con il profilo personale, com’è giusto che sia, siamo portati a condividere di tutto e ad interagire con gli amici, quindi utilizzarlo per fare CC non mi sembra il modo più adeguato.

Creare una pagina vuol dire avere uno spazio personale nel quale condividere contenuti interessanti, ma comporta anche la grandissima rottura di scatole della scarsa visibilità, della portata organica, dell’algoritmo di Facebook e via discorrendo, quindi se non sai come affrontare questi problemi ti sconsiglio di puntare sulla Pagina, che ha grandi potenzialità ma solo se usata con criterio.

La terza opzione è quella che preferisco, perché i Gruppi su Facebook rappresentano lo strumento migliore presente sul social network di Palo Alto.

La gestione dei membri è molto efficace, puoi renderlo accessibile solo a determinate persone, ed è anche un’ottimo strumento per fare personal branding, perché ti consente di emergere (se sei capace) come punto di riferimento del settore, e questo può solo avvantaggiarti da un punto di vista professionale.

Medium

Ogni volta che nomino questo splendido social network mi arrabbio con me stesso, perché non riesco a curarlo con l’attenzione che merita, ma ho intenzione di recuperare a partire dalla prossima estate con un nuovo progetto.

Oltre ad essere un’eccezionale piattaforma di social blogging, Medium può essere utilizzato anche per fare Content Curation, grazie alla funzione “Importa Storia”. Come funziona? Facilissimo, basta inserire la Url dell’articolo nell’apposito form e in automatico il sistema importerà tutto il contenuto.

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medium

A questo punto si rende necessaria una precisazione, che nasce da una esperienza personale. Qualche settimana fa ho pubblicato un mio vecchio post su Linkedin Pulse, altro strumento che non riesco ancora a utilizzare come dovrei; dopo poche ore ho ricevuto una notifica che mi avvisava della pubblicazione di un post da parte di un membro del mio network.

Indovina? Aveva ripubblicato il mio post, per intero, cambiando l’immagine di copertina ed eliminando i miei contatti in coda. La cosa mi ha fatto incazzare, e non per una questione di diritti d’autore o fesserie del genere – i miei post sono in Creative Commons – ma per l’atteggiamento. Ho contattato la persona e le ho chiesto di eliminare il post.

Perché ti ho raccontato questa storia? Perché prima di ripubblicare un articolo di qualcun altro nelle forme previste da Medium o da Pulse è buona abitudine contattarlo e chiedergli l’autorizzazione a procedere. Difficilmente troverai qualcuno restio alla diffusione di un proprio contenuto, quindi non dovresti avere problemi.

Quindi, trova il contenuto, contatta l’autore e, una volta ricevuta l’autorizzazione, importalo su Medium e pubblicalo.

E con questo mi fermo, sperando di averti fornito spunti utili per la tua attività di Content Curation.

Ci vediamo venerdì, con l’intervista al “Fatto di Seo” Francesco Margherita. Fossi in te non me la perderei.

Alla prossima, e mi raccomando…diffondi il verbo!!!


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Francesco Ambrosino

Classe 1984, Digital Marketer specializzato in Gestione Blog Aziendali, Formazione Professionale, SEO Copywriting, Social Media Management e Web Writing. Membro di Open-Box e Comunicatica, co-creatore di Digitalklive

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