Questo titolo è un esempio estremo di link baiting, che io odio da morire. Oggi ti spiego perché.
Ti chiedo scusa. Si, perché se sei arrivato sul blog per leggere questo post attirato dal titolo meriti di ricevere le mie scuse.
Non ti preoccupare, non sono impazzito, è solo che non sopporto chi lavora nel settore dell’editoria in generale e sfrutta i social per lanciare l’amo e aspettare che qualcuno abbocchi. In questo discorso rientrano a pieno titolo i blogger, che vivendo sui social, sono portati più di altri a utilizzare tecniche di link baiting al limite della decenza, o dell’indecenza.
Probabilmente ti stai chiedendo perché ti sto dicendo queste cose, e hai ragione a farlo.
Te lo dico subito; io ho aperto un blog per interagire con le persone e crescere professionalmente, e se arrivi qui per leggere i miei post devi essere spinto e motivato dal fatto che li trovi interessanti, e non dall’essere stato tratto in inganno da un titolo magniloquente nel quale ti prometto di risolvere tutti i tuoi problemi.
Mi capita sempre più spesso di leggere post con titolo acchiappa click che, nei fatti, deludono le aspettative. Tutti i post della categoria How To, ad esempio, risentono spesso di questo difetto.
Nel titolo ti dico che leggendo il mio post riceverai una risposta ad una tua esigenza reale, poi lo leggi e ti ritrovi con le pive nel sacco. Questo, cario amico mio, non va bene, e non perché io sia più onesto degli o sia mosso da principi nobili, non ho questa presunzione e non sono per niente uno stinco di santo (né voglio diventarlo).
Odio queste tecniche scorrette perché prima di essere un blogger sono un lettore, un cittadino, un professionista, che cerca sul web quelle informazioni che possono migliorarmi la vita o aiutarmi nella vita quotidiana, personale o lavorativa, e pretendo di essere trattato con un pizzico di rispetto.
Quando effettuo una ricerca su Google o scorro i post sui miei account social lo faccio perché ho bisogno di un’informazione, e non mi va di essere preso in giro.
Un conto è la furbizia, un altro la paraculaggine, un altro ancora l’utilizzo scorretto del mezzo perpetrato in modo consapevole.
Lo so, hai ragione, forse sto esagerando, sul web si vive di click e di visite al proprio sito e per ottenerle si tende a forzare un po’ la mano, non è mica una novità. Certo, come ragionamento non fa una piega, ma quando sei un blogger o un sito d’informazione autorevole e molto seguito hai una responsabilità nei confronti del tuo pubblico, quello di fornire informazioni di qualità in linea con le esigenze dell’utenza.
Se, ad esempio, nel titolo del tuo post c’è una domanda, ti devi impegnare a darla una risposta, altrimenti vuol dire che essermi d’aiuto non t’interessa, l’unica cosa che conta è quante visite fai, perché da quel numerino lì dipendono molti fattori, dagli introiti provenienti dai banner all’autorevolezza che acquisisci nel proporti ai tuoi clienti.
Va bene la SEO, va bene la headline accattivante, ma un pizzico di moderazione e di buon senso non farebbero male.
Ho scritto questo post perché volevo la tua opinione, per capire se il fastidio che provo nel leggere un post nel quale il contenuto è distante da quanto promesso nel titolo lo condividi oppure no.
Scrivilo nei commenti e fammi sapere cosa ne pensi. Mi interessa davvero!