Di cosa parlo in questo post
Quinto appuntamento con la rubrica dedicata agli strumenti utili per fare blogging. Oggi si parla di come ottimizzare i contenuti che pubblichi sul tuo blog.
Ho parlato dell’ispirazione, ti ho fornito delle indicazioni su come organizzare le idee, ti ho spiegato come ottimizzare la scrittura e come sfruttare la potenza degli elementi visuali per il tuo blog, e credo che sia giunto il momento di fare il punto della situazione e andare oltre.
Essential Tools: 6 strumenti per trovare l’ispirazione
Essential Tools: 5 strumenti per organizzare il lavoro
Essential Tools: 5 strumenti per ottimizzare la scrittura
Li hai letti tutti? Ok, partiamo.
Oggi per il quinto appuntamento della rubrica Essential Tools voglio affrontare un tema complesso, quello dell’ottimizzazione dei contenuti per i motori di ricerca. Ecco, prima di proseguire è necessario chiarire una cosa: un conto è la SEO fatta di codici, programmazione web e struttura del sito, un altro è la scrittura di testi SEO oriented, argomento al quale ho dedicato un post qualche tempo fa.
Se vuoi finire in prima pagina su Google, però, un testo ottimizzato da solo non basta e per una visione più completa della questione ti consiglio di rivolgerti a SEO esperti, nerd autentici, capaci di fornirti una consulenza più organica.
Fatta questa precisazione, possiamo procedere a elencare alcuni tool da sfruttare per creare dei contenuti ottimizzati.
GOOGLE TRENDS
Chissà perché ma quando si tratta di ottimizzazione lato SEO c’è sempre di mezzo Google, proprio non riesco a spiegarmelo. Google Trends è, come suggerisce il nome, uno strumento online, gratuito, che ti consente di visualizzare gli argomenti di tendenza più cercati e trattati sul web. Se il tuo blog ha una strategia basata sulla SEO non puoi non consultare Trends prima di scegliere il tema del tuo prossimo post, semplicemente non puoi permettertelo.
ÜBERSUGGEST
Questo tool è molto interessante perché non si limita a elencare le parole chiave più cercate su Google, ma fornisce dei suggerimenti, indicandoti le combinazioni dei termini associati alla tua chiave di ricerca per consigliarti come costruire il tuo post e, in particolare, la tua headline.
KEYWORD PLANNER
Ancora Google, che non ne vuole proprio sapere di farsi i fatti suoi. Il Keyword planner ha due utilizzi principali: pianificare gli annunci adwords o ottimizzare gli articoli per il tuo sito web o blog. Come probabilmente sai, per scrivere un testo seo oriented è importante inserire le giuste parole chiave (ma preoccupati prima della qualità!!!), e questo tool è proprio quello di cui hai bisogno.
Inserisci la chiave di ricerca e il sistema ti restituirà tutti i termini legati ad essa tra i quali scegliere per costruire il tuo post.
L’importante è non ficcarli dentro #acazzodicane, mi raccomando.
KEYWORDTOOL.IO
Alternativa molto valida al Keyword Planner di Google, ma con alcune funzione che potrebbero addirittura portarti a preferirlo all’originale.
Questo tool ti permette di scegliere tra Google, YouTube, Bing e App Store, e anche di indicare la lingua, organizzando i risultati in modo molto ordinato e pulito.
WORDPRESS SEO BY YOAST
Yoast SEO è un plugin per il tuo blog WordPress, forse il più famoso al mondo, che ti consiglio vivamente di installare. È molto semplice da utilizzare, con pochi campi da compilare e un sistema di check intuitivo, in stile semaforo.
AGGIORNAMENTO LUGLIO 2016: da qualche settimana è stato rilasciato un aggiornamento di questo plugin, che ora oltre ad analizzare la presenza delle giuste parole chiave nel testo, analizza anche la struttura sintattica dell’articolo, fornendoti due indicazioni: readability e SEO. Per approfondire, ti consiglio di leggere il mio articolo dedicato a questa nuova funzione di Yoast SEO.
Non lasciarti sedurre dal semaforo verde però, perché non sempre è sinonimo di ottimizzazione perfetta. Se scrivi un articolo sul blogging e indichi come parola chiave principale “blogging” probabilmente la lucina diventerà verde, ma posizionarti nei primi risultati su Google con questa query è molto, ma molto complicato.
Meglio optare per chiavi di ricerca più elaborate e rassegnarti a vedere la lucina gialla. Inoltre, nell’analisi della pagina effettuata dal plugin vengono presi in considerazione anche altri fattori, come, ad esempio, la lunghezza del post.
Mi fermo qui, ma ti assicuro che tornerò a parlare di questi argomenti, magari in una delle miei interviste a esperti del settore.
A proposito di interviste, non perderti quella di venerdì. A presto.