Cosa resterà del Social Media Marketing

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Piccola riflessione su un settore che stenta a svilupparsi nel modo giusto.

Questa mattina mi sono fatto quattro risate con mia moglie rivedendo un video su YouTube, tratto da uno di quei film che hanno segnato la mia crescita: Il Mistero Di Bellavista .

Se non l’hai mai visto, corri a guardarlo, altrimenti non potrai dire di aver vissuto una vita piena e soddisfacente.

Il video è questo. Ti consiglio di guardarlo, anche perché fa morire dalle risate.

I due personaggi, Saverio e Salvatore, si interrogano sul senso dell’arte moderna, portando avanti tesi opposte. Da un lato c’è Saverio, convinto che l’opera della Stanza da Bagno di Tom Wesserman sia in grado di regalare un’emozione a chi lo guarda, dall’altro c’è Salvatore, che mostra evidenti difficoltà a considerare un bagno un’opera d’arte.

Per superare l’impasse e capire chi dei due abbia ragione, si rivolgono al professore Bellavista, intellettuale della borghesia napoletana. Essendo una commedia, il dialogo tra i tre si conclude in maniera molto divertente, ma solleva una questione importante: chi stabilisce cos’è arte e cosa non lo è?

Tu adesso ti starai chiedendo cosa c’entri tutto questo con il social media marketing, ed è più che comprensibile.

Il motivo per il quale ho voluto riportare questo estratto a sostegno della mia dissertazione è che, come un’opera di Wesserman può essere considerato arte o un semplice cesso, così l’attività di social media marketing può essere recepita come un valore aggiunto per le aziende o come una grandissima perdita di tempo.

Mi spiego meglio. Nell’intervista che Matteo Pogliani mi ha fatto qualche giorno fa (puoi leggerla qui) ho detto che il rischio concreto che corre la nostra professione è quello di dividere il mondo in due parti, da un lato quelli che ritengono i social l’unica via valida per il marketing oggi, e chi, invece, li considera solo come una moda passeggera, una perdita di tempo.

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Non sono in grado di prevedere il futuro, ma da quello che vedo e registro intorno a me noto una crescente attenzione ai benefici dei social per le aziende, ma al contempo l’aumento di un utilizzo scellerato del mezzo, altrimenti potentissimo.

La mia riflessione è quindi la seguente, e ti invito a dire la tua nei commenti:

Cosa resterà tra dieci o vent’anni del social media marketing?

Si sarà sviluppato nel modo giusto, grazie ad un approccio serio e competente, oppure sarà svanito a causa della presenza di molti sedicenti professionisti dediti al clickbaiting e all’epic fail perpetuo?

Insomma, l’utente del tremila cosa penserà del social media marketing? Che era una figata oppure una grandissima stronzata?

Fammi sapere cosa ne pensi.

Francesco Ambrosino

Classe 1984, Digital Marketer specializzato in Gestione Blog Aziendali, Formazione Professionale, SEO Copywriting, Social Media Management e Web Writing. Membro di Open-Box e Comunicatica, co-creatore di Digitalklive

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