Meglio rivolgersi ad una nicchia ristretta o ad un pubblico più ampio?

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Ecco la domanda alla quale rispondere prima di progettare la tua prossima mossa.

Con l’avvento di Internet e, successivamente, la diffusione dei social network, la percentuale di persone che si connettono e sanno esattamente cosa cercare è aumentata sensibilmente, rovesciando completamente uno dei principi cardine dei mass media tradizionali, ovvero la ricezione passiva delle informazioni da parte dello spettatore/utente.

È finito il tempo in cui l’azienda poteva sparare nel mucchio alla ricerca di potenziali clienti, e quelli che parlano bene direbbero che si è passati dall’interruption marketing all’interceptor marketing. Per capirci tra noi comuni mortali, si è passati dallo spot pubblicitario che interrompe la visione di un film o un programma televisivo alla capacità di frapporsi tra la domanda e l’offerta, senza essere invadenti e senza imporsi.

Quindi, basta messaggi sparati a mille come se non ci fosse un domani, perché quello che conta oggi è saper intercettare un’esigenza e fornire una soluzione.

Ho voluto sottolineare questo dato, che andrebbe approfondito e portato all’attenzione delle aziende italiane, perché voglio affrontare una questione che mi interessa particolarmente: come scegliere il campo d’azione nel quale operare come professionista.

Quando ha aperto partita iva ho commesso un errore, che però mi è servito a crescere e capire. Ho pensato che sul web fosse necessario lavorare orizzontalmente, offrendo differenti servizi a più clienti che potevano affidarsi a un’unica persona per la consulenza di cui avevano bisogno, nel mio caso dalla realizzazione del sito web alla gestione della presenza sui social network. Dopo pochi mesi mi sono reso conto dell’errore e ho cercato di rimediare, consapevole ormai che dovevo andare in verticale, e specializzarmi.

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Così, ho iniziato a studiare i social network, poi mi sono concentrato sul blogging e sul SEO Copywriting. Ho lavorato per un anno “dietro le quinte”, scrivendo centinaia di articoli per il giornale online che gestisco e collaborando con una nota SEO Agency napoletana e con altre realtà più o meno piccole.

Solo quando mi sono sentito veramente pronto ho deciso di aprire il blog e puntare fortemente su questo lavoro.

Perché sto raccontando queste cose, vi starete chiedendo. In realtà il motivo che mi ha spinto a scrivere questo post non è per fornire un punto di vista o una risposta, ma perché sono molto interessato ad avere la vostra opinione rispetto a una domanda che mi frulla nella mente da qualche settimana:

Come scegliere la prossima mossa?

Non amo lavorare su progetti che non sono in grado di evolversi e portare alla nascita di nuove sfide professionali, e so già per certo che la prossima estate festeggerò il primo anno di vita del blog inaugurando un nuovo progetto, e questa domanda mi perseguita.

Voi cosa fareste? Andreste più in profondità, in verticale, focalizzandosi su un settore specifico e intercettando le esigenze di una nicchia ancora poco esplorata, o cerchereste di ampliare il raggio d’azione, puntando sull’orizzontalità e su un pubblico più vasto?

E non parlo solo dei temi dei quali tratto sul blog, ma in generale. Voi come scegliereste la vostra prossima mossa?

Vorrei la vostra opinione, perché per un blogger l’interazione con i lettori è fondamentale ma non può (e non deve) essere un rapporto unidirezionale, ma dinamico. Io scrivo un post e voi mi fornite un feedback, io vi pongo un domanda e voi mi aiutate a trovare una risposta.

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I monologhi, fatta eccezione per il teatro, non mi piacciono. Meglio una sana e costruttiva conversazione. Che ne dite? Mi aiutate?

Francesco Ambrosino

Classe 1984, Digital Marketer specializzato in Gestione Blog Aziendali, Formazione Professionale, SEO Copywriting, Social Media Management e Web Writing. Membro di Open-Box e Comunicatica, co-creatore di Digitalklive

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