Gestire la presenza online di un’azienda o di un professionista non è poi così semplice.
Ho chiamato il mio blog Socialmediacoso per un motivo molto semplice: avevo pudore ad utilizzare la parola “manager”.
In Italia questo termine porta a pensare più a Sergio Marchionne che a un nerd impegnato a lavorare sui social network, e spiegare alle persone cosa faccio nella vita era diventato troppo strano, a tratti imbarazzante.
Si, perché chi ti fa la fatidica domanda sono due categorie di persone: quelle che non capiscono assolutamente niente e ti guardano come se gli stessi spiegando la Teoria delle Stringhe e chi, invece, pensa che tu sia solo un coglione che cazzeggia su Facebook.
Io non capisco assolutamente niente di fisica – l’unica cosa che ho studiato al liceo è stato il principio della leva, e non me lo ricordo nemmeno – e non trascorro le giornate a giocare a Candy Crash (basta inviti, vi prego!!!).
Quando proprio non ho voglia di spiegare cosa faccio, mi limito a dire che mi occupo di comunicazione sul web, che non significa assolutamente niente ma, essendomi laureato in Scienze della Comunicazione per le persone sembra avere un senso, e mi lasciano in pace.
In realtà, quello che faccio è cercare di gestire la presenza di aziende e professionisti sui social network – non solo Facebook, quindi – generando contenuti e interagendo con gli utenti.
Non c’è un solo modo per farlo, né tanto meno quello giusto e di sicura efficacia, ma esistono una serie di regole da seguire per evitare di fare danni.
Perdere la reputazione online è un attimo, riconquistarla è difficilissimo. Basta un epic fail per perdere capra e cavolo.
Essere un Socialmediacoso non è facile come qualcuno vorrebbe far credere, e l’errore è sempre dietro l’angolo.
Ecco i dieci errori da evitare come la peste:
- Parlare sempre e solo di sé (a questo proposito vi rimando al mio articolo sul social listening);
- Non interagire con gli utenti, evitando di rispondere ai commenti;
- Rispondere ai commenti negativi in maniera volgare e inappropriata;
- Non coinvolgere mai gli utenti in prima persona;
- Produrre contenuti non idonei alla linea editoriale adottata;
- Non curare l’aspetto estetico e grafico;
- Ignorare gli insight e le statistiche;
- Non tenere conto delle differenze tra i vari social network;
- Commettere errori grammaticali;
- Non fissare degli obiettivi.
Arrivare a fine giornata senza averne commesso nessuno è già un bel risultato. Se li commetti, beh…puoi solo sperare che venga Wolf e ti risolva il problema.